Immobile, con lo sguardo pensieroso e fisso nel vuoto. «Questo è mio papà. Un uomo che si è fatto dal niente, dalla povertà di una famiglia di mezzadri veneti. Una famiglia numerosa dove le donne dicevano che non avevano fame pur di lasciare il cibo ai figli. Gente umile». Inizia così il post pubblicato sabato pomeriggio su Facebook da Elena Tonon, titolare, insieme al padre Giuseppe, del ristorante-gelateria Ca’ Lozzio di Oderzo (provincia di Treviso).
La foto della figlia di un ristoratore commuove Facebook
A corredo, una fotografia che in realtà parla da sola: c’è proprio lui, «Beppo» – questo il suo storico soprannome –, seduto all’ingresso della struttura nella sua elegante divisa blu. La mascherina che pende da un orecchio, lo sguardo fisso in cerca di risposte.
«È lì immobile il Beppo, seduto, pensieroso dopo aver scoperto che forse dobbiamo chiudere la nostra attività alle ore 18 e non dobbiamo neanche aprire alla domenica, giorno d’incasso assicurato per una attività come la nostra – prosegue il post della figlia –. “Questa è la mazzata finale”».
Diventato immediatamente virale, il post ha raccolto quasi 20 mila reazioni e oltre 6 mila condivisioni in meno di 24 ore. Numerosissimi anche i commenti, tutti di grande supporto in questo momento difficile. Nelle parole della ristoratrice, la sensazione di essere rimasta vittima di un’ingiustizia è palese.
Un grido di coraggio
La giovane donna conclude dicendo: “A me dispiace, ma io non ci sto. Alla gente come me, quella con un po’ di sensibilità, gli si spezza il cuore. Non siamo gente che va a dire in giro che il Covid non esiste, siamo gente che ha sempre avuto una dignità. E la rivogliamo. Ce la faremo papà!”
Questo è mio papà. Un uomo che si è fatto dal niente, dalla povertà di una famiglia di mezzadri veneti. Una famiglia…
Pubblicato da Elena Tonon su Sabato 24 ottobre 2020
