La proprietaria di una palestra in provincia di Pordenone: "Se chiudo per un altro mese non riapro più. Ho già perso 16mila euro: basta mazzate"
Uno dei provvedimenti contenuti nel nuovo Dpcm, entrato in vigore dalla mezzanotte del 25 ottobre, è stato quello della chiusura di palestre e piscine. Ad opporsi alle nuove disposizioni è stata Alessandra Filippi, giovane titolare della Fit and Furios in via Roma a Magnago in provincia di Milano, che ha dichiarato di lasciare aperta la propria attività nel giorno 26 ottobre.
La titolare di una palestra, sfida il nuovo Dpcm: “Terrò tutto aperto”
“Io non ci sto”: è stato il motto con cui la giovane donna ha rifiutato di sottostare alle nuove regole del Dpcm. Le sue parole sono state quelle di chi ha temuto per la sopravvivenza della propria attività. Infatti, ha aggiunto: “Se chiudo per un altro mese, non riapro più. Da quando è esplosa la pandemia, ci siamo adeguati alle richieste del governo, rispettando alla lettera le regole e adottando gli accorgimenti necessari: in palestra il distanziamento era già garantito, ci hanno chiesto di più e abbiamo eseguito. E ora? Perché chiuderci? Vanno sanzionate o chiuse le attività che non rispettano le norme, non tutte indistintamente”.
La toccante dichiarazione
La giovane donna ha anche espresso al Messaggero Veneto, le ragioni della sua scelta: «L’esercizio motorio è fondamentale per la salute e palestre e piscine sono essenziali: io tengo aperto, non mi interessa quanto è contemplato all’interno dell’ultimo Dpcm. In quattro mesi ho perso 16 mila euro: per tre non ho lavorato, a causa della prima chiusura imposta, e un mese ho operato gratis, avendo deciso di andare incontro ai miei clienti e far recuperare loro gli abbonamenti. Adesso un’altra mazzata: non ci sto. A mio avviso questi provvedimenti sono anticostituzionali e non accetto di subire scelte ingiuste che penalizzano tutti».

