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Camorra, scarcerato il boss Franco Casillo: usava bambini come spacciatori

Tra i boss scarcerati grazie al decreto legge che prevede di poter uscire prima dal carcere ai detenuti a cui resta una pena inferiore ai diciotto mesi per l’emergenza Covid-19 è uscito in anticipo anche Franco Casillo. Storico boss di Boscoreale, 47 anni, gestiva una delle piazze più potenti di spaccio nel Napoletano, un pentimento in tempo reale e un processo per omicidio arrivato in appello dopo un’anomala assoluzione.

Scarcerato il boss Franco Casillo

Anche Casillo ha potuto beneficiare di quest’assoluzione, oggi è un sorvegliato speciale, ma della sua scarcerazione non se n’è parlato. Secondo l’antimafia, però, si tratterebbe di una persona molto influente, che aveva tirato su una piazza di spaccio aperta h24 nel Piano Napoli di Boscoreale, dove affiliava bambini anche di 10 anni per lavorare come spacciatori o portantini. Un uomo che ha corrotto le forze dell’ordine a tal punto da aver attivato una sorta di trattativa “Stato-Camorra” dando così il suo contributo alla cattura di diversi esponenti della criminalità organizzata.

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Quando fu arrestato Casillo avviò una collaborazione con la giustizia fittizia, la vicenda è ancora sotto processo al tribunale di Torre Annunziata. Ma Casillo vanterebbe un curriculum di boss che non ha nulla da invidiare ai nomi più rinomati. C’è la partecipazione in un agguato in cui morirono Marco e Maurizio Manzo, un duplice omicidio che avvenne nel febbraio 2007 davanti a un bar di Terzigno. Casillo, inoltre, sarebbe anche testimone chiave di un processo nei confronti di presunti “carabinieri infedeli”.

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