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Imprenditore suicida, parla la vedova di Antonio Nogara: “Mio marito non era depresso, era angosciato dalla crisi”

Il gesto estremo di Antonio Nogara, l’imprenditore che si è tolto la vita all’interno di un capannone della sua azienda, è il tremendo lato della crisi economica che in tanti stanno vivendo a seguito dell’emergenza del Coronavirus. L’uomo prima di farlo ha scritto alla moglie e alla figlia, ha chiesto scusa per quanto stava per compiere e le ha invitate a pagare i suoi operai.

Parla la vedova di Antonio Nogara

La vedova di Nogara in un’intervista a Il Mattino ha voluto spiegare che il marito non soffriva di depressione, una notizia che sarebbe circolata negli ultimi giorni dopo le dichiarazioni del sindaco di Cercola che aveva detto: “Soffriva di problemi di natura depressiva”. La moglie dell’imprenditore non ci sta e vuole che il ricordo del marito non sia frainteso: “Quando ho raccontato la tragedia di mio marito, ho riferito che c’erano stati dei momenti in cui si era sentito affranto e demoralizzato. Parliamo di un uomo che non si era mai tirato indietro di fronte alle responsabilità familiari e professionali ma che, come tutti, ha avuto dei momenti più difficili, questo non c’entra con la depressione”.

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E’ un momento molto difficile per la famiglia di Antonio Nogara: “In questo momento c’è solo spazio solo per il dolore. Siamo tutti disperati e stiamo affrontando e condividendo questo momento di sofferenza intima in famiglia, chiedendo rispetto e riserbo per la nostra afflizione e per la tragedia accaduta. Abbiamo sentito molti commenti e dichiarazioni che erano lontane da ciò che è veramente successo e dalla realtà dell’uomo che era Antonio”.

La signora Nogara ha raccontato che il marito era un grande professionista: “Mio marito era una persona perbene, un gran lavoratore onesto e generoso. Si è impegnato per tutta la sua vita nel lavoro che amava, accudendo la famiglia e anche i suoi operai. Aveva un senso etico della sua professione che lo spingeva ad essere sempre rispettoso nei confronti degli operai e degli impegni che prendeva. Onorava la sua professione con spirito di sacrificio e non gli è mai mancata la volontà di fare e andare avanti”.

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