Il cantiere pensioni ha ripreso a lavorare. Il problema da affrontare e’ la scadenza di Quota 100, il pensionamento con 62 anni di età e 38 anni di contributi introdotto dal primo governo Conte, sostenuto da Lega e Movimento Cinque Stelle. Quota 100 è nata, infatti, come una misura sperimentale, a tempo. La possibilità di anticipare il pensionamento dunque vale soltanto fino al 31 dicembre 2021.
Questa scadenza crea un problema. Una persona che matura i requisiti di Quota 100 a gennaio del 2022, non potrà più usufruire dello scivolo e dovrà aspettare altri 5 anni per la pensione ordinaria. Un suo quasi coetaneo che matura i requisiti solo un mese prima, invece, potrà ancora utilizzare Quota 100.
All’interno del governo è iniziato un dibattito su come abbattere questo scalone che si presenterà tra due anni. Il Sole24Ore di oggi ha riportato l’ipotesi proposta da una parte dei tecnici del Partito Democratico e dall’esperto di previdenza di Centrodestra (vicino alla Lega), Alberto Brambilla. L’idea sarebbe quella di sostituire Quota 100 con Quota 102. Significa che dal 2022 e fino al 2028, si potrebbe lasciare il lavoro con 64 anni di età e 38 di contributi. Questo in pratica ridurrebbe lo “scalone” che diventerebbe uno “scalino”.
C’è però una condizione. Chi volesse utilizzare questo nuovo scivolo dovrebbe accettare un ricalcolo contributivo della propria pensione. Quello che accade già oggi, per esempio, alle lavoratrici che scelgono di andare in pensione a 58 anni utilizzando Opzione donna. Il ricalcolo contributivo comporta una riduzione della pensione rilevante, che può arrivare al 20-30 per cento dell’assegno.
Per ora si tratterebbe solo di una ipotesi, ma che non sarebbe poi tanto irrealistica. Ritoccare “Quota 100” potrebbe essere la soluzione giusta per fare risparmiare allo Stato una cifra cospicua. L’anno prossimo, con gli attuali parametri, si ipotizza di spendere 8,8 miliardi. In realtà guardando il flusso del 2019, quando si calcolavano 350mila uscite e se ne sono verificate solo 120mila, la spesa si dovrebbe dimezzare a 4.4 miliardi. I nuovi parametri a “Quota 102”, in pensione a 64 anni con 38 di contributi, farebbero ulteriormente scendere la cifra a 2,5 miliardi con un ulteriore risparmio di quasi 2 miliardi. Questa manovra potrebbe finanziare quel taglio del cuneo fiscale da una decina di miliardi che il nuovo esecutivo si è prefissato.
