La replica del proprietario del Gambrinus: "Multati perché abbiamo un nome. Il problema sono stati una bandierina e un fazzoletto"
C’è un problema spazzatura a Napoli che sta andando avanti da qualche mese. Cumuli di immondizia abbandonati nelle strade, soprattutto in alcuni quartieri, e mai raccolti. All’inciviltà di alcuni cittadini si è spesso sommata l’inefficienza del servizio pubblico.
Un altro tema relativo a tale questione è quello che ha riguardato i rifiuti prodotti dalle attività commerciali. Spesso, anche se differenziati, questi sacchetti – magari di negozi e bar – sono lasciati in strada per tante ore fino al ritiro da parte dell’Asia.
Secondo quanto riportato da Anteprima24, per questi motivi sono stati intensificati i controlli da parte dell’unità operativa della Polizia municipale guidata dal Capitano Gaetano Frattini. I vigili hanno sanzionato il Gran Caffè Gambrinus e il Caffè del Professore in Piazza Trieste e Trento. Tra altri, multati anche il bar Monidee, Carraturo, in via San Carlo e l’attività New Instanbul Doner, un take away.
Nel mirino degli agenti anche Casa Infante, in via Toledo, e McDonald’s all’interno della Galleria Umberto. “Siamo stati multati perché ci chiamiamo Gambrinus. Puniti perché siamo un nome. Sono stato multato, ma non per plastica o bottiglie di vetro gettate tra la spazzatura, ma per un bandierina e un fazzoletto che erano in uno dei cestini interni al locale. I vigili possono dire quello che vogliono, ma questa è la verità“, queste le dichiarazioni – riportate da La Repubblica – di Antonio Sergio proprietario, insieme al fratello Arturo, del Gambrinus.

