La Squadra Mobile di Napoli ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nelle scorse ore dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura partenopea, nei confronti di tre persone ritenute responsabili di un agguato avvenuto il 23 settembre 2018 in cui rimase ferito alla gamba sinistra un ragazzo di 21 anni, Gennaro Marzio, ritenuto affiliato ai Saltalamacchia, clan operante tra Montesanto e i Quartieri Spagnoli.
Destinatari della misura cautelare soggetti ritenuti affiliati al clan Elia del Pallonetto a Santa Lucia. Si tratta di Domenico Russo, 19enne già detenuto da qualche mese perché sorpreso armato proprio tra piazza Trieste e Trento e i vicoli limitrofi, Simone Aldobrandi, 23enne pregiudicato e Salvatore Puggillo, 46enne pregiudicato. Le accuse sono di lesioni aggravate dall’uso dell’arma da fuoco, detenzione e porto illegale di arma clandestina, detenzione illecita di sostanze stupefacenti (hashish, marijuana e cocaina) ai fini della cessione a terzi, delitti tutti aggravati dalla finalità mafiosa per avvantaggiare il clan di appartenenza.
Domenico Russo, che da mesi si era trasferito nella zona del Pallonetto, è il nipote di un ex boss dei Quartieri Spagnoli, quel Domenico Russo, meglio noto come “Mimì dei cani”, ucciso in un agguato nel 1999 durante lo scontro armato tra il clan che portava il suo nome e i De Biase.
Le indagini, coordinate dalla DDA di Napoli e condotte dalla sezione Omicidi della Squadra Mobile, hanno ricostruito il movente dell’agguato del settembre scorso riconducibile al controllo criminale di piazza Trieste e Trento, collocata al confine dei due territori di “competenza” delle opposte fazioni camorristiche.
I tre rispondono anche di detenzione e porto illegale di due pistole semiautomatiche e di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio (82 grammi di marijuana, 61 di hashish e 46 di cocaina), tutto già sequestrato dagli agenti del Commissariato San Ferdinando il 28 settembre 2018 su un terrazzo condominiale di via Pallonetto a Santa Lucia. Dagli accertamenti balistici della polizia scientifica è stato possibile stabilire che una delle due semiautomatiche sequestrate è stata utilizzata (una pistola Taurus calibro 9) per l’agguato contro Gennaro Marzio.

