L'attacco del Governatore dopo le dichiarazioni del Ministro della Salute. Il caso scoppiato in seguito al blitz contro il cartello criminale
L’operazione “Cartagena” ha scatenato un maremoto politico soprattutto nel mondo della sanità. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dagli inquirenti e concretizzatesi nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Guidice per le indagini preliminari (GIP), che ha portato agli arresti di 126 persone, il cartello camorristico conosciuto come l’Alleanza di Secondigliano (di cui fanno parte i clan Contini, Licciardi e Mallardo) avrebbe il controllo di diversi ospedali regionali.
Tra i nosocomi citati dai Pm c’è anche il San Giovanni Bosco di Napoli, struttura finita spesso al centro delle cronache per casi di cattiva igiene (la paziente intubata tra le formiche) o di presunti legami tra alcuni dipendenti e la camorra (il bar dell’ospedale è stato chiuso e posto a sequestro). La vicenda è arrivata sino al Ministero della Salute dove il Ministro Giulia Grillo ha affermato di voler sciogliere l’amministrazione del nosocomio e sospenderne gli impianti.
Tali dichiarazioni hanno scatenato l’energica risposta del Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca che con la Grillo ha già avuto diversi scontri in passato in merito al commissariamento della sanità regionale. “Si combatte a viso aperto contro la camorra. Vanno sciolti i clan, non liquidati gli ospedali. Se dovessi immaginare un commissariamento, io commissarierei il ministero della Salute. Questa sì sarebbe una grande acquisizione per il Paese“, queste le parole di De Luca.

