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La storia di Francesca, la donna che gira il Sud con i sex toys in valigia

Non c’è dubbio che ai giorni nostri il sesso sia molto meno tabù rispetto agli scorsi decenni; nonostante ciò ci sono ancora molti luoghi – soprattutto nel Mezzogiorno –  nel quale la sessualità, soprattutto se femminile, è trattata come un argomento di cui parlare il meno possibile, quasi qualcosa di cui vergognarsi. Perciò non c’è da sorprendersi se in queste zone il lavoro di consulente sessuale sia semi-sconosciuto o interpretato in maniera sbagliata.

Nel Sud Italia c’è soltanto una donna che lavora come consulente sessuale: Francesca Toscano, 37enne napoletana, un compagno e una bambina piccola. In un’intervista a Il Corriere del Mezzogiorno Francesca ha raccontato il percorso che ha svolto per arrivare dov’è adesso, percorso che all’inizio non si sarebbe mai immaginata. “Lavoravo al servizio clienti di una nota compagnia telefonica. Contratto precario scaduto e… ciaone , torni a casa senza nulla”  sono le parole della 37enne.

Poi, un giorno, Francesca ha visto in tv un programma che attirò la sua attenzione. “Feci ricerche online perché quella visione aveva mosso fortemente la mia curiosità – racconta Francesca – e mi imbattei in una serie di siti di aziende che trattano prodotti per il piacere sessuale delle donne. Pensai che, se avessi voluto iniziare, la cosa migliore sarebbe stata quella di fare una riunione con una consulente e scoprire questo mondo in veste di cliente. Contattai l’azienda e scoprii che a Napoli e nel Mezzogiorno non esisteva una consulente di zona. Vorrà dire che la farò io, pensai”.

“Dopo un paio di colloqui via Skype e lo studio di materiale formativo che mi avevano inviato – continua la 37enne – mi invitarono a fare un corso di formazione selettivo in sede. Vado in Piemonte e mi finanzio il viaggio facendo i doppi turni come cameriera perché non avevo un euro. Faccio il corso e mi prendono. E lì scopro che ero la prima e unica consulente da Roma in giù. Le altre erano tutte del centro nord”.

Da quel momento per Francesca è iniziata la formazione: “Ci suggeriscono una folta bibliografia: saggi sul piacere sessuale dal punto di vista sia anatomico che psicologico, testi di marketing e per la formazione specifica sui prodotti. Acquisto la valigia, perché ahimè il campionario è a nostre spese, e la trovo piena di balocchi”. “Balocchi” come palline per l’allenamento del pavimento pelvico, diversi tipi di lubrificante, inchiostro di cioccolata e talco commestibile, e, naturalmente, tanti sex toys per uomo e per donna: ci sono quelli che possono passare inosservati, a forma di spugna o paperella di gomma, da tenere in bagno. Poi si passa ad articoli più “di lusso”, come i falli con inserti in oro. E qui Francesca ammette: “la scena di Gomorra in cui Scianel canta con il vibratore glitterato, è ispirata a una mia riunione”.

La prima riunione a Napoli Francesca l’ha fatta con alcune amiche, e da lì è stato passaparola. “Durante le sedute spiego che lavorare per il benessere e la salute sessuale vuol dire concedersi di concentrarsi su quest’aspetto in maniera ludica. Avere una vita sessuale soddisfacente è un elemento fondamentale per l’equilibrio, non lo dico io, ma l’Organizzazione mondiale della sanità. Certo, se ci sono problemi di tipo medico, io rimando al sessuologo, ma rivendicare il diritto alla salute sessuale e al piacere delle donne è una necessità. Nessuno ne parla, nessuno investe in questo campo, anche gli studi sono indietro anni luce rispetto alla stessa sfera al maschile. È un arcaico tabù ancora non abbattuto”.

“Questo lavoro – conclude Francesca – è una missione, non è come fare il rappresentante: ci vuole una certa vocazione”. Intanto la 37enne si concentra su un’altra grande passione, il Burlesque. Passione che secondo la consulente ha uno scopo molto simile, cioè comunicare un aspetto del femminile gioioso e in pace con se stesso.