Conflitto a fuoco tra Gianfranco Lamonica e gli agenti della Polizia intervenuti sul posto. Il finto militare si era barricato in un bar
Andava vestito in mimetica e parlava della sua “missione” in Afghanistan. Oggi Gianfranco Lamonica, 41 anni residente nel quartiere Puccianiello di Caserta, in preda alla follia ha concretizzato il suo sogno.
Peccato che in realtà Lamonica non fosse un vero soldato e non avesse mai partecipato ad alcuna missione. Ma verso le 13 si è barricato all’interno di un bar del Rione Tescione in via Vescovo Natale nei pressi di una parrocchia.
Qui, con in mano una pistola, ha minacciato presenti e passanti di voler fare una strage. La cassiera del locale vedendosi puntare contro la rivoltella ha avvertito un malore. In seguito, dopo aver puntato l’arma contro gli agenti di Polizia intervenuti sul posto, ha costretto questi ultimi a difendersi.
I poliziotti, avvertendo la minaccia, hanno esploso alcuni colpi d’arma da fuoco dopo aver intimato più volte a Lamonica di gettare via la pistola. Secondo quanto riportato da Il Mattino, il 41enne è stato colpito ad un braccio e ad una gamba. Ora si trova ricoverato in codice rosso presso l’ospedale di Caserta.
Per lui sono scattati gli arresti con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale con l’aggravante dell’uso delle armi. Sul suo profilo Facebook è stato possibile guardare tutte le sue foto in veste militare e l’arsenale da guerra del quale era in possesso.
In casa, dove fino ad oggi ha vissuto la madre, Lamonica aveva cinque armi ad aria compressa, un miniarsenale di fucili per il softair. Il 41enne, disoccupato e affetto da disturbi psichici, era un appassionato di softair.

