Si terranno oggi, giovedì 9 maggio, i funerali di Gianluca Iacomino, il ragazzo di 28 anni, originario del quartiere Pianura, venuto prematuramente a mancare nelle scorse ore. L’ultimo saluto è in programma alle 15 presso la chiesa di San Lorenzo Martire in via Montagna Spaccata.
La notizia della morte di Gianluca si è rapidamente diffusa nel quartiere lasciando nello sconforto familiari e amici. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero Rossini di Bagnoli, il 28enne si era iscritto all’università ed era un grande tifoso del Napoli.
Tantissimi i messaggi che in queste ore si stanno susseguendo sui social. Da brividi quelli pubblicati dagli amici più stretti, così come da una sua ex insegnante di doposcuola: “Certe notizie non vorresti mai sentirle – scrive Donatella -, sono un pugno al cuore. La mente torna indietro nel tempo, ricordando i particolari di un’amicizia.sorge la domanda lecita: perché?… Ciao giovane amico, mio alunno…non ci sono parole per questo dolore così grande…ciao Gianluca“.
Miriam, parente di Gianluca, scrive: “Ho la confusione nel cervello e nel cuore. Come fossero entrambi divisi a metà… e da quando non ci sei più ho una continua lotta dentro di me, da un lato mi sembra quasi impossibile ricordare come si piegano gli angoli della bocca quando si vuol fare un sorriso e dall’altra invece mi sembra quasi impossibile non ridere di cuore quando ripenso ai momenti trascorsi insieme. Non tutti magari ci crederanno, ma nella nostra famiglia la qualità del tempo insieme ha sempre superato la quantità a livello di importanza e non è mai esistito un giorno brutto in tua compagnia! Ti amerò per sempre forte angelo mio. Mi mancavi quando per mesi non ti vedevo e mi manchi ancora di più adesso“.
“Mi piace ricordarti così – aggiunge -, bello e sorridente e mi piace ricordarci così, tutti noi che quando eravamo in tua compagnia ridevamo con il cuore. Mi sembra di ricordare tutto e di non ricordare nulla, sei davvero andato via? Io sono ancora bloccata a quella serata, a noi tre che ridiamo a crepapelle con l’incapacità di guardarci senza scoppiare a piangere dalle risate“.

