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Poggioreale, detenuto suicida in cella. Accolto l’appello: “Rigotti torna a casa”

Un detenuto è morto suicida nel carcere di Poggioreale. E’ quanto denuncia Ciro Auricchio dell’Unione sindacali di base della polizia penitenziaria (USPP). L’uomo, 35 anni, è stato ritrovato impiccato nella sua cella. “Il mostro di cemento colpisce ancora, stamattina il suicidio di Diego Cinque di anni 35″ scrive su Facebook l’attivista (e presidente degli ex Detenuti Organizzati Napoletani) Pietro Ioia che da tempo si batte per i diritti dei carcerati.

Dall’inizio dell’anno, in Italia sono 47 i detenuti che si sono tolti la vita. Auricchio punta il dito contro “sovraffollamento e carenza di organico” che “sono i mali del sistema carcerario. La medicina è decongestionare il sistema con il nuovo carcere che dovrebbe sorgere a Nola e nuove assunzioni di polizia penitenziaria. Solo tra Secondigliano e Poggioreale – ha sottolineato – mancano 300 agenti di polizia penitenziaria”.

Altro questione delicata è quella relativa al detenuto Ciro Rigotti, 62 anni, malato terminale. “E’ entrato in coma dopo aver combattuto per poter morire al di fuori delle mura di Poggioreale. Ora basta. Questa struttura penitenziaria va chiusa, senza se e senza ma”. E’ quanto afferma Salvatore Ronghi Segretario Federale di Sud Protagonista.

“Un altro suicidio nel carcere di Poggioreale – rincara Pietro Ioia – è la dimostrazione che questo carcere è invivibile e, nonostante lo sforzo della Polizia Penitenziaria, induce all’autolesionismo e chi si ammala corre il rischio di non ottenere cure adeguate e di morire lontano dalla propria famiglia, come sta accadendo per il detenuto Ciro Rigotti. Daremo vita ad una forte mobilitazione popolare perchè Poggioreale deve chiudere”.

AGGIORNAMENTO 16.15: “Ciro Rigotti – annuncia Ioia – verso casa con i domiciliari, morirà nel suo letto circondato dai propri familiari, un diritto inalienabile per tutti i detenuti in fin di vita. Nunzia Rigotti (la figlia, ndr), la vera guerriera”.