Il Napoli vince, Insigne segna e respinge le critiche ma per i giornali del nord tutto questo non basta e le critiche sono sempre dietro l’angolo. Sembra quasi paradossale ma è così. Adesso non occorre solo vincere ma anche giocare bene e dare spettacolo, dimenticando che negli ultimi sette anni la squadra che ha trionfato lo ha fatto grazie al cinismo e alla concretezza. Altro che calcio spettacolo.
Per la Gazzetta dello Sport, che in settimana ha massacrato Insigne per la prestazione negativa in Nazionale, il Napoli ha vinto perché la Fiorentina “dei ragazzi non ha creduto in se stessa” perché aveva “i margini per i colpaccio”. Insomma, forse per la rosea il secondo tempo dei viola (concluso con zero tiri in porta) non significa nulla. Il Napoli viene pure criticato per il possesso palla (ieri 57%) in calo rispetto all’era Sarri.
“Il Napoli – si legge – non è più di Sarri, non è ancora di Ancelotti e non si capisce bene quale sia la nuova strategia. Dai radar è sparita la velocità di palleggio: circolazione del pallone più rallentata e prevedibile, non un “dettaglio” da poco. Il tasso di possesso si è abbassato, ieri 57% a 43% per gli azzurri, poco rispetto agli antichi canoni. Il Napoli è in divenire, Ancelotti non dovrebbe avere difficoltà ad acciuffare la qualificazione per la Champions. In Europa, chissà”.
Critico anche il Corriere della Sera che riconosce la vittoria “meritata” del Napoli ma ribadisce che la squadra di Ancelotti “è ancora un cantiere, nell’indifferenza della città. Ventimila tifosi allo stadio e le curve che si presentano contestando De Laurentiis”. Il Napoli “deve fare di più. Innanzitutto velocizzare il gioco, aumentare l’intensità, sfruttare meglio le corsie laterali. Allan è il solito gigante, la regia di Hamsik è ancora timida anche se Marekiaro accende l’azione decisiva. Il 4-4-2 iniziale premia gli sforzi di Callejon, che si sacrifica sulla fascia. La squadra ha il difetto di allungarsi, però la Fiorentina è troppo timida e non ne approfitta”.
