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Chef maliano sparato all’addome: “Ero terrorizzato, loro ridevano”

La violenta vicenda accaduto a Napoli al corso Umberto. L'indignazione dell'UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati)

Gli avrebbero sparato dal finestrino di un auto, per fortuna con un fucili a piombini altrimenti Konate Bouyagui, 21enne originario del Mali, avrebbe rischiato addirittura la vita. Poi lui è finito dolorante a terra e i responsabili del raid sono scappati via.

Era passato da poco la mezzanotte di ieri quando Konate stava rientrando a casa: “Erano in due, 30enni, in una macchina scura. Mi hanno sparato e si sono messi a ridere. Poi sono scappati via. Ho cominciato a tremare tutto poi ho continuato a camminare fino alla mia abitazione, poi ho chiamato un amico e sono andato in ospedale“.

Il 21enne vive da 5 anni in Italia e gli è stata riconosciuta la “protezione internazionale”. È un ottimo cuoco, tanto che ha partecipato alla nota trasmissione televisiva “Masterchef“. Ha aperto insieme ad altri migranti una coop di cucina dai sapori internazionali “Tobilì” e poi ha inaugurato un ristorante etnico “Kikana” nel salotto buono di Napoli, a Parco Margherita. Da un mese lavora in una cucina italiana in zona piazza Municipio.

Ho avuto paura di morire . Questo governo ce l’ha con le persone di colore come me, è razzismo. Ormai siamo preoccupati anche quando rientriamo a casa la sera. Purtroppo è tutta colpa di questo clima che si sta creando in Italia“, ha dichiarato Konate che ha sporto regolarmente denuncia per l’accaduto.

Ha continuato il 21enne: “Persone influenzate dal tormentone dei politici contro gli immigrati. Sono persone che pensano che siamo tutti clandestini, che rubiamo, che non siamo brava gente. La verità è che gli italiani purtroppo non sanno neanche la differenza tra un immigrato e un richiedente asilo. Io sono venuto dal Mali 5 anni fa. Nel mio Paese non c’era stabilità. E chiedere lo status di rifugiato è un diritto. Perché significa provenire da luoghi dove c’è la guerra o dove si è perseguitati o discriminati . Ci sono quelli che partono in cerca di una vita migliore. Ma la povertà non è iniziata in Africa. Attenzione, non è stata l’Africa a inventare l’immigrazione. Ci sono tanti Stati europei, asiatici, americani, che vogliono conquistare il mio continente. Che vogliono appropriarsi di qualcosa in Africa o tentano di abbattere i nostri governi. Se le persone da noi fossero lasciate in pace, se ne starebbero a casa loro. Napoli è accogliente, è fatta di belle persone. Non ho mai avuto problemi, Non ho mai litigato. Anche perché io rispetto sempre gli altri e le persone rispettano me. So come funziona“.

Pronta la condanna dell’UNHCR: “Si tratta dell’ennesima aggressione ai danni di persone richiedenti asilo o titolari di protezione, persone che in Italia cercano sicurezza e diritti. Auspichiamo che le misure previste per creare un sistema efficace per l’inclusione sociale di richiedenti asilo e rifugiati siano sostenute da volontà e risorse adeguate da parte delle istituzioni e chiedo a tutte le componenti della società italiana che si facciano promotrici di azioni concrete per scongiurare l’intolleranza e l’indifferenza e per diffondere un clima di inclusione, accogliendo i rifugiati e i richiedenti asilo e contrastando odiose strumentalizzazioni che mirano ad escluderli ed emarginarli“, ha dichiarato Felipe Camargo, Rappresentante dell’UNHCR per il Sud Europa.

Chef maliano sparato all'addome: "Ero terrorizzato, loro ridevano"