Dall’emozione alla tragedia nel giro di pochi secondi. Abbiamo raccontato ieri della morte di un medico di Ercolano di 68 anni, tifoso azzurro, stroncato da un malore dopo la tensione emotiva accumulata in seguito al gol allo scadere di Koulibaly che ha consentito al Napoli di battere la Juventus e riaprire i giochi per lo scudetto.
La vittima era un soggetto cardiopatico che in occasione di eventi del genere dovrebbe mantenere (anche se non è facile) un certo distacco. “Non esiste la pillola dell’emozione, solo quella del buonsenso” spiega a VocediNapoli.it Ciro Mauro, direttore Dipartimento Emergenza e dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
Dottore, una partita di calcio può portare all’infarto?
Purtroppo si. Il livello di tensione emotiva può determinare gravi problemi a persone che già soffrono di problemi coronarici. Soprattutto un gol al 90′ in una partita dal significato così importante
come quella di domenica a Torino.
Una persona cardiopatica può assistere a eventi del genere?
Lo può fare ma deve mantenere un certo distacco, non bisogna farsi trasportare. Insomma essere consapevoli, scusi il gioco di parole, di essere soggetti cardiopatici
E’ difficile però per chi è appassionato…
E’ solo un gioco, bisogna ricordare questo. E’ come andare a teatro ed assistere a uno spettacolo. La vita viene prima di tutto. Il tifoso cardiopatico deve essere aiutato anche dai suoi familiari, dagli amici. Se arriva alla partita con troppa tensione, o la accumula nel corso della stessa, deve purtroppo allontanarsi dall’evento, cambiare canale, alzarsi e andare in un’altra stanza.
MUORE DOPO IL GOL DI KOULIBALY, TRAGEDIA PER UN TIFOSO NAPOLETANO
