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Baby gang, arrestato il terzo aggressore di Arturo: “Il quarto non è imputabile”

Un altro aggressore di Arturo è stato individuato e fermato alle prime luci dalla Polizia di Stato della Squadra Mobile. Gli agenti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in istituto di pena minorile emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni, su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di un quindicenne ritenuto responsabile di tentato omicidio in danno del minore, avvenuto in Via Foria lo scorso 18 dicembre 2017.

Dopo le esecuzioni, rispettivamente il 24 dicembre ed il 6 marzo, di analoghi provvedimenti restrittivi nei confronti di un quindicenne e di un diciassettenne per il citato tentato omicidio, le investigazioni hanno consentito di acquisire elementi di responsabilità su un altro minore, il quale, in concorso con gli altri due e con un quarto minorenne non imputabile nei confronti del quale contestualmente è stata effettuata l’elezione di domicilio,  avrebbe partecipato all’aggressione di Arturo, colpendolo con alcune coltellate.

La giovane vittima, che era stata ricoverata in gravi condizioni, ha dichiarato agli investigatori che 4 ragazzi molto giovani, presumibilmente minorenni, dopo avergli chiesto l’ora ed averlo invitato a seguirli, a fronte del suo rifiuto, lo avevano aggredito; in particolare, due di loro lo avevano colpito con coltelli, mentre gli altri due svolgevano la funzione di palo. La violenta azione, che durava alcuni secondi, era terminata con la fuga degli aggressori

Una feroce aggressione, avvenuta senza pietà di giorno e in pieno centro, tra piazza Cavour e via Foria, a due passi dalla caserma Garibaldi. Venti coltellate sferrate in tre, quattro minuti al massimo, sotto lo sguardo attonito di decine di passanti, poco dopo le cinque. Arturo ha diciassette anni ed è uno studente al quarto anno in uno dei licei scientifici più prestigiosi del centro storico, bravo a scuola, affezionato alla famiglia e senza grilli per la testa.

FERMATO ANCHE UN SEDICENNE PER L’AGGRESSIONE DI ARTURO

In tutto questo tempo la mamma di Arturo non si è data pace e ha lottato per fare giustizia, per far arrestare coloro che hanno distrutto per sempre la vita del figlio senza alcun motivo.