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Blitz a Torre Annunziata: 7 pusher arrestati, anche un calciatore

Sgominata la piazza di spaccio a Torre Annunziata: la polizia questa mattina all’alba ha arrestato sette spacciatori, tutti giovani tra i 20 e i 27 anni. Gli agenti del commissariato di Torre Annunziata guidati dal dirigente Vincenzo Gioia e dal vicequestore Elvira Arlì hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale oplotino. Sono finiti in carcere cinque pusher con precedenti penali, altri due invece hanno avuto obbligo di firma. Tra i soggetti tratti in arresto vi è il nome di un calciatore della Sarnese, Nasto, che era finito in manette già qualche settimana fa.

In carcere sono finiti Antonio Bruno, 27 anni, Aniello Ino, 22 anni, Angelo Nasto, 26 anni, Carlo Antille, 20 anni, e Cirillo Raffaele, 21 anni, tutti con precedenti di polizia. Destinatari invece della misura cautelare dell’obbligo alla polizia giudiziaria Giuseppe Gessosi, 23 anni, e M.V., 21 anni.

Una piazza di spaccio che aveva la base in corso Vittorio Emanuele III, non lontano dalla roccaforte del clan Gionta (in via di confisca), in quello che viene chiamato ‘Quadrilatero delle carceri’. Il quartiere è stato letteralmente circondato da 70 uomini, cani antidroga e antiesplosivo e un elicottero. L’operazione denominata ‘Pesca velenosa’ ha portato allo smantellamento di una piazza di spaccio molto radicata sul territorio.

Il sistema di spaccio ideato era molto ingegnoso, le indagini hanno messo in luce un attività capillare, svolta quasi a domicilio da parte dei singoli. Gli investigatori hanno inoltre acclarato che la ‘merce’ veniva custodita sapientemente nel tetto di un palazzo inaccessibile e veniva prelevato con una canna da pesca modificata (da qui il nome dell’operazione). Solo gli spacciatori erano in grado quindi con una tecnica particolare di recuperare gli stupefacenti. Questi avevano un linguaggio criptato e dirigevano un flusso di clienti le cui richieste ammonterebbero a centinaia e centinata di dosi tra cocaina, eroina e canapa indiana.