“Non ce l’aspettavamo, mio padre era una persona tranquillissima”, sono le parole della figlia di Francesco Della Corte, il vigilante aggredito il 3 marzo da tre minorenni alla metro di Piscinola e poi morto dopo due settimane in ospedale. I tre baby killer, 16 e 17 anni, sono stati arrestati lo scorso sabato, incastrati dai video dei sistema di sorveglianza e dalle indagini degli uomini del commissariato di Scampia. L’incubo per la famiglia del 51enne invece è solo iniziato.
Giuseppe Della Corte, 25 anni, figlio di Francesco, ha dichiarato all’Ansa: “I genitori per me sono complici degli assassini perché li hanno lasciati alle 3 di notte andare in giro aggredendo un uomo buono che faceva il suo lavoro”. La vedova della guardia giurata racconta: “A cosa servono queste scuse? Anziché dispiacersi oggi avrebbero dovuto prestare attenzione ai loro figli. Chiedersi cosa facessero in strada fino alle di 3-4 di notte e impegnarsi ad essere genitori migliori”. Martedì probabilmente i funerali per cui il comune di Marano, dove risiede la famiglia della vittima,ha istituito il lutto cittadino.
“Ciro non è cattivo, ha la passione per il calcio”, dice il padre di uno dei tre minorenni arrestati sabato. C.U., 17 anni, è una giovane promessa del calcio, militava nello Ssd Sporting “Brothers” di Chiaiano”. Già a 12 anni fu coinvolto in un caso di bullismo a sfondo sessuale. Sono tutti e tre di Piscinola e hanno storie di vita che evidenziano un disagio, quello che probabilmente ha condotto loro sulla strada del non ritorno.

