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Vigilantes della metro aggredito, il 13 marzo fiaccolata a Marano

L'iniziativa promossa dai familiari della vittima: "Non permetteremo che questa vicenda sia dimenticata"

Sono ancora gravi le condizioni del vigilantes aggredito sabato scorso alla fermata della metro linea 1 di Scampia. L’uomo, Francesco D.C. 52enne originario di Marano, è ricoverato presso l’ospedale Cardarelli e la prognosi resta riservata. I medici hanno provato a risvegliarlo dal coma senza successo. “Probabilmente domani sarà sottoposto ad un altro intervento chirurgico. In ospedale è arrivato davvero in condizioni critiche“, ha raccontato a VocediNapoli.it una nipote di Francesco.

La famiglia del vigilantes si è attivata ed ha organizzato una fiaccolata che avrà luogo proprio a Marano il prossimo martedì, “il 13 marzo alle ore 19 partirà il corteo che attraverserà tutta la cittadina. Quello che è successo non può restare anonimo. Già dopo qualche giorno dall’accaduto si è spenta l’attenzione dei media. Non possiamo permetterlo“.

Francesco è stato colpito alle spalle sabato sera quando a fine turno stava chiudendo il cancello di accesso alla metro. Un gruppo di criminali l’ha ferito alla testa con una gamba di legno di un tavolo. Lui si è accasciato al suolo senza riuscire a rialzarsi. Poi una donna che abita proprio vicino alla metropolitana, avendo sentito dalla sua abitazione alcuni rumori sospetti, si è recata sul posto assistendo il vigilantes.

Dopo aver essere riuscita a non fargli perdere conoscenza, ha allarmato i soccorsi che sono giunti con grande tempestività. Immediato il ricovero urgente al Cardarelli. Ci sono, però, diversi punti oscuri che fanno ombra sull’intera vicenda. Uno riguarda il movente. Esclusa la rapina (sul posto sono stati trovati la pistola, il cinturone, gli oggetti personali e la borsa della vittima), le forze dell’ordine starebbero battendo la pista dell’atto intimidatorio e violento nei confronti del vigilantes. La polizia starebbe indagando su una gang di Scampia.

Un’aggressione non indirizzata nello specifico a Francesco ma alla guardia giurata che in quel momento era di turno. Ed è qui che nasce una domanda spontanea: perché l’uomo era da solo? A partire dalla scorsa domenica, il giorno successivo all’accaduto, la Security Service ha modificato i turni facendo lavorare i vigilantes in coppia. Se questa è la norma, perché il sabato prima Francesco ha lavorato in solitaria?

E poi, perché non c’è nessun video registrato dalle video camere di sorveglianza? Era guasto il sistema o davvero dai nastri non si vede nulla a causa della mancanza dell’illuminazione stradale? Infine, il “mistero” dell’SOS inviato e mai arrivato. Francesco, aiutato dalla ragazza che lo ha soccorso, sarebbe riuscito a mandare il messaggio di aiuto. L’allarme non è mai partito oppure non è stato ricevuto?

Tanti interrogativi per una vicenda che deve arrivare alla verità. Ecco l’obiettivo della fiaccolata, “abbiamo avuto il sostegno del comando dei Vigili Urbani di Marano, della Questura e della caserma dei Carabinieri di Giugliano. Con il comune di Marano non siamo riusciti ad ottenere un contatto diretto a causa dello stato di commissariamento. Invece da Napoli, le uniche parole spese, sono state quelle del sindaco De Magistris il giorno dopo l’aggressione“. Troppo poco non vi pare? Un uomo sta lottando tra la vita e la morte solo perché stava svolgendo il suo lavoro. Lui era da solo, con la sua famiglia si può ancora rimediare.