La strage che oggi si è consumata a Latina ha sconvolto tutta Italia, un padre ha prima sparato alla moglie, poi ha ucciso le due figliolette e infine si è tolto la vita. Quello che emerge in questi attimi molto difficili e districati in cui si cerca di fare luce sull’accaduto ma anche sulla vita è l’esistenza di Alessia e Martina, sorelle inseparabili che fino a due anni fa potevano vivere serene e spensierate.
Poi il carabiniere di Secondigliano, Luigi Capasso, ha iniziato ad essere sempre più turbato e soprattutto molto geloso della mamma. I vicini che ora piangono per le due piccole raccontano che la donna frequentava la parrocchia, all’inizio la loro sembrava una vita normale in una palazzina in via Collina dei Pini a Cisterna.
La situazione poi è degenerata e da padre affettuoso Capasso è diventato sempre più aggressivo, il parroco don Livio racconta di una coppia che litigava spesso e di come la tredicenne da qualche mese non frequentava più la chiesa a cui era molto legata. A quanto pare tutto risale al 4 settembre quando le due sorelline sono state testimoni di un brutto episodio come racconta l’avvocato di Antonietta Gargiulo, ora in fin di vita: “Aggredì la moglie prima davanti ai colleghi, sul posto di lavoro, allo stabilimento Findus, poi nella stessa giornata a casa, davanti alle figlie”.
In seguito all’accaduto Antonietta lo cacciò di casa ma la situazione era già drammatica, le piccole iniziarono ad andare dagli assistenti sociali, non volevano vedere il padre, come racconta l’avvocato ed erano visibilmente traumatizzate. La grande all’inizio ha mantenuto i rapporti ma lui le chiedeva sempre della mamma, era ossessionato. “Poco prima delle festività Alessia ricevette davanti alla sua scuola, a pochi metri dall’abitazione della famiglia, una visita inaspettata del padre che vuol darle il regalo di Natale. Alessia prese il regalo e scappò”. Agli assistenti sociali, impegnati nella separazione tra i due coniugi, le ragazzine dicono: “No, papà non lo vogliamo più vedere”. Una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità, ora tutti sono disperati per quel dramma.
