Afro Napoli, Savoia e Ordine dei Giornalisti della Campania si affrontano al Giraud di Torre Annunziata per ricordare il giovane vittima della camorra
Porte aperte allo Stadio Giraud di Torre Annunziata il 19 dicembre dalle 9,30 di mattina per un triangolare in memoria di Giuseppe Veropalumbo. Ad affrontarsi saranno Afro Napoli, Savoia e la rappresentativa regionale dell’Ordine dei Giornalisti. L’iniziativa, promossa dall’associazione che porta il nome della giovane vittima, è patrocinata dal Comune di Torre Annunziata.
Il giovane, che aveva 30 anni, si trovava con la figlioletta di poco più di un anno in braccio nel suo appartamento la notte dell’ultimo dell’anno del 2007, quando fu colpito da un proiettile che, nonostante i soccorsi tempestivi, gli spezzò la vita. L’arma che fece fuoco, secondo i rilievi della balistica, era stata puntata verso l’alto in una strada storicamente di influenza del clan Gionta dove furono rinvenuti oltre 100 bossoli anche se a nulla è servito per le indagini poiché gli autori dell’omicidio non sono mai stati identificati.
La vedova di Giuseppe, Carmela Sermino, ha detto che il torneo, oltre a ricordare il marito, è un modo “per testimoniare solidarietà alle famiglie delle vittime innocenti di camorra in nome della legalità e della giustizia. Un’occasione per stare insieme , per credere in un domani migliore a dieci anni dall’assurda morte di mio marito Peppe. Il mio pensiero – ha aggiunto la vedova – va a tutte le persone che come me si sono trovate a vivere un incubo tanto spaventoso, ai disagi e alle difficoltà di chi è stato privato di un affetto insostituibile dalla mano cinica della camorra che non conosce pietà alcuna. Dallo stadio Giraud vogliamo lanciare un messaggio di speranza alle nuove leve torresi, ai giovani che erediteranno questi luoghi, ricchi di storica e cultura, troppe volte macchiati da vicende legate al crimine organizzato e alla prevaricazione violenta“.
Infine Sermino ha lanciato un appello: “Ognuno di noi deve offrire il proprio umile contributo alla causa dimostrando come la società civile sia sempre viva e pronta ad andare incontro alle esigenze di chi versa in difficoltà. Speranza contro rassegnazione, voglia di fare contro fatalismo rinunciatario, in una continua sensibilizzazione “alla vita” all’interno di contesti dove ancora si tende “alla morte”, ovvero all’acquisizione di modelli comportamentali mafiosi. In memoria di tutte le vittime innocenti di camorra vogliamo gridare forte ancora una volta il nostro slogan: “Non siamo come voi”, crediamo nella giustizia e siamo pronti a qualsiasi sacrificio per salvare i nostri giovani dalla strada. Avanti tutta quindi, nel sano associazionismo, nello sport e in qualsiasi altra forma di costruttiva interazione che abbia come principale finalità la tutela dei più deboli, dei più colpiti. Persone che non devono mai più sentirsi sole, abbandonate da tutti dopo essere state ingiustamente colpite dalla camorra“.
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