Il Presidente della Municipalità Salvatore Boggia: "Ho incontrato l'Assessore Ciro Borriello, pronto un progetto con la partecipazione di un privato"
Un lettore di VoceDiNapoli.it ha segnalato alla nostra redazione lo stato di abbandono di un istituto pubblico della zona est di Napoli. In particolare ci ha sottolineato le sorti funeste in cui versa l’ex scuola materna ed elementare Salvemini di Barra, chiusa ben 9 anni fa perché dichiarata inagibile. Dopo la chiusura le attività didattiche sono state spostate nel complesso scolastico di via Mastellone, che fa parte dell’Istituto comprensivo Giulio Rodinò. Ma, a distanza di quasi un decennio, non si vede alcun spiraglio in merito ad un possibile recupero della struttura. Una storia già vista ma che sconvolge ogni qual volta viene raccontata. Una storia che ha per protagonista un quartiere ai margini della città e non solo in termini geografici. Spesso su questi territori le azioni di cittadinanza e di associazionismo (spesso volontarie) sono più incisive di quelle politiche, più decisive di quelle amministrative. Per questo VocediNapoli.it ha deciso di pubblicare questa vera e propria “richiesta di aiuto“.

Oltre le parole del nostro lettore sono le immagini a documentare lo stato di degrado e abbandono in cui versa l’intera area scolastica conosciuta come il distretto 49. La struttura, infatti, è stata prima vittima di una vera e propria razzia di materie prime (rame, ferro, alluminio), successivamente i tre piani dell’edificio, costituito da palestra, refettorio e la casa dell’ex custode, sono caduti in completa rovina trasformandosi in dimora per i tossicodipendenti. Come se non bastasse si è unita l’inciviltà che ha portato la zona a diventare una discarica a cielo aperto, con il risultato che i giovani che frequentano la “nuova” struttura, per raggiungerla, sono costretti a camminare tra i rifiuti della “vecchia” scuola.

Sono state inutili, a quanto pare, le segnalazioni rivolte alla Municipalità 6 da parte della cittadinanza. Così, al momento, le uniche posizioni note sono quelle del nostro lettore che accusa: “La Municipalità conosce bene la vicenda, ne è al corrente. Dicono che la responsabilità è del Comune“. Per questo la redazione di VocediNapoli.it ha contattato il Presidente Salvatore Boggia che ha dichiarato: “Purtroppo l’edificio dell’ex scuola versa in queste condizioni da anni. A causa dei costi che un eventuale progetto di bonifica e riqualificazione comporterebbero per le casse comunali, ho deciso di presentare all’Assessorato al patrimonio un’iniziativa che darebbe la gestione dello stabile ad un privato. Ho già avuto un incontro con quest’ultimo e l’Assessore Ciro Borriello in estate, le impressioni sono state positive. Mi auguro che entro le feste natalizie si possano concludere gli studi di fattibilità e sviluppare un piano di business. L’obiettivo è creare un grande laboratorio che possa promuovere attività socio-culturali nel quartiere. Del resto, la persona che vorrebbe gestire tale progetto già conosce la zona perché coinvolto in un altro progetto con l’istituto Rodinò“.
A quel punto abbiamo contattato l’Assessore al patrimonio e allo Sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello che ci ha confermato l’iniziativa che ci ha descritto il Presidente Boccia: “Si è vero, abbiamo avuto un incontro con i vertici della Municipalità, durante il quale ci è stata presentata una richiesta per sviluppare un progetto dal forte valore socio-culturale. Tuttavia il Comune di Napoli dovrà strutturare un bando pubblico dopo aver stilato uno studio sulla fattibilità economica. I costi per rilevare la gestione dell’edificio in questione sono molto elevati e sicuramente l’Amministrazione, le cui finanze non se la passano affatto bene, non può accollarsi tali spese. Quindi è necessario l’intervento di un privato, ci auguriamo che la cosa possa andare in porto al più presto ma i tempi saranno lunghi, al momento l’idea è in fase embrionale“.

Insomma, a quanto pare per l’ex scuola Salvemini potrebbero esserci delle grandi novità. Certo, il Presidente Boggia è stato più che ottimista in merito alle tempistiche e anche nell’individuare la persona che dovrebbe gestire il “nuovo” edificio. Tuttavia l’Assessore Borriello è stato chiaro: prima il piano di business e poi il bando pubblico (dunque non è scontato, né che l’iniziativa vada avanti, né che il progetto possa essere sviluppato dalla persona indicata da Boggia). L’unica certezza è che i cittadini di Barra non riceveranno questo regalo entro Natale. Ci vorrà tempo affinché gli venga restituito uno spazio comune, che avrebbero tutto il diritto di sfruttare, e che potrebbe dare slancio e rilancio all’intero territorio. Perché è cosa nota, purtroppo delle periferie non importa niente a nessuno. Del resto basta fare un giro per il centro di Napoli per comprendere come il degrado e l’abbandono regnino anche a Chiaia e via Toledo, figuriamoci a Barra. Tuttavia, è anche vero che la speranza è l’ultima a morire. Sognare non costa nulla e questo, per molte delle persone che vivono ad Est della città, rappresenta addirittura un privilegio.





