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Faida di Scampia, arrestato Salvatore Russo: è coinvolto nel duplice omicidio Stanchi-Montò

La vicenda rientra nella terza faida di Scampia, esplosa tra il 2012 e il 2013 tra la Vanella Grassi e il sodalizio Abete-Abbinante-Notturno

Svolta nelle indagini per il duplice omicidio di Raffaele Stanchi, detto ‘Lello ò bastoneLuigi Montò. È stato infatti arrestato il 22enne Salvatore Russo affiliato della Vanella Grassi con le accuse di duplice omicidio premeditato, sequestro di persona, distruzione di cadavere, detenzione e porto illegale di arma da fuoco. All’epoca dei fatti Russo era minorenne. L’operazione è stata messa a segno dalla Squadra Mobile di Napoli che ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni di Napoli. Il provvedimento è stato disposto dalla Procura della Repubblica.

Già il 4 maggio 2016 la Polizia, su richiesta della locale DDA (Direzione Distrettuale Antimafia), ha dato esecuzione per la stessa vicenda, ad un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio Mennetta, Fabio MagnettiFrancesco Barone, Luigi ArutaAlessandro Grazioso, Ciro Castiello e Eduardo Zaino. Tutti sono ex affiliati di spicco del clan denominato della “Vanella Grassi”.

I fatti risalgono al 9 gennaio 2012 quando a Melito, all’interno del bagagliaio di un’automobile risultata rubata, sono stati trovati rinvenuti due cadaveri carbonizzati, successivamente identificati solo grazie al DNA. I corpi appartenevano a Stanchi Montò, a quel tempo legati al clan AbbinanteNotturno (egemoni nella zona del Lotto P, ovvero delle cosiddette Case dei Puffi). L’episodio ha dato ufficialmente inizio a quella che è conosciuta come la terza faida di Scampia (2012-2013) che ha visto contrapporsi quest’ultimo sodalizio con quello della Vanella Grassi (alleata del clan Marino e egemone nel territorio delle Case Celesti).

Gli inquirenti hanno condotto le indagini grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Sembrerebbe che la scelta di uccidere Stanchi sia stata presa perché la vittima, oltre ad essere il braccio destro del boss Arcangelo Abete, gestiva la piazza di spaccio del Lotto P Case dei Puffi. Questo mercato della droga è tra i più floridi e remunerativi della zona e toglierlo agli avversari (precedentemente alleati) avrebbe significato per la Vanella prendere tra le mani le redini del traffico di stupefacenti.

Entrambe le vittime sono state sequestrate a Villaricca, portate presso l’abitazione di Carlo Matuozzo (un affiliato della Vanella Grassi poi ucciso insieme al fratello dall’ex baby boss Umberto Accurso), interrogate e poi brutalmente uccise. In seguito, per coprire le tracce del duplice omicidio e far ricadere la colpa sul clan AmatoPagano (i primi Scissionisti dei Di Lauro), gli esecutori dell’assassinio hanno bruciato i cadaveri all’interno della vettura poi ritrovata.

Faida di Scampia, arrestato Salvatore Russo: è coinvolto nel duplice omicidio Stanchi-Montò
Nei riquadri da sinistra: Antonio Mennetta, Umberto Accurso, Arcangelo Abete, Raffaele Stanchi