“Mi si presentò davanti completamente nudo con una crema da massaggio. Mi disse non voglio fare sesso, non ti preoccupare… devi solo accarezzarmi e farmi rilassare“, queste sono le parole che Harvey Weinstein avrebbe detto a Giovanna Rei. L’attrice napoletana, ospite in studio de ‘La Vita in Diretta’, il programma di Rai Uno condotto da Francesca Fialdini e Marco Liorni, ha raccontato a tutti la sua esperienza.
L’episodio di cui la Rei è stata protagonista sarebbe avvenuto nel 1998 in un noto hotel della capitale quando il produttore statunitense, finito nella bufera dopo le rivelazioni di alcune attrici su alcuni abusi sessuali, invitò l’attrice a una cena in terrazza con altre persone e le propose una parte in un film. Dopo esser rimasta sola con Weinstein però l’uomo ha cambiato atteggiamento e “ha cominciato a diventare prepotente e mi ha strattonata verso la stanza da letto“. L’attrice racconta di aver trovato la forza si reagire e di aver urlato, tirato oggetti e di averlo minacciato dicendo: “Se non mi lasci andare immediatamente, io ti denuncio”. E aggiunge: “Ero impaurita ma ringrazio Dio di averla fatta sentire la mia voce”. A quel punto Weinstein spaventato l’ha lasciata andare. “Era una trappola bella e buona… quella era una violenza, anche se per fortuna non c’è stata, ma – aggiunge – psicologicamente è stata fortissima“.

Oltre Giovanna Rei anche Asia Argento ha denunciato Weinstein e proprio recentemente anche una modella e attrice italiana, di cui al momento non si conosce l’identità, ha accusato il produttore di stupro. Come riporta il Los Angeles Times, la vittima ha fornito agli agenti un resoconto dettagliato della violenza che avrebbe subito nel febbraio del 2013. Secondo le dichiarazioni della donna Weinstein, dopo un evento a Los Angeles, avrebbe fatto irruzione nella stanza, afferrata per i capelli e violentata. Dopo lo stupro, il produttore le avrebbe detto che era molto bella, e che avrebbe potuto lavorare a Hollywood. Queste accuse potrebbero avere gravi conseguenze legali dato che l’eventuale reato non sarebbe ancora caduto in prescrizione, cosa che avviene dopo dieci anni.
