Nel dubbio anche il Var, un mezzo tecnologico al servizio degli arbitri, può essere limitato ai soliti due colori che da decenni aizzano le tifoserie di tutta Italia: il bianco e il nero. Se da una parte la tecnologia è riuscita a fermare una vittoria quasi scontata della Juve, annullando il gol di Mandzukic viziato da un’azione avviata con una gomitata del sempre poco sportivo Lichtsteiner ai danni del Papu Gomez, dall’altra la stessa tecnologia è stata utilizzata male dall’arbitro Damato che a pochi minuti dal novantesimo ha concesso un clamoroso rigore alla Juventus per un fallo di… spalla (non di mano) di Petagna sulla punizione calciata da Dybala.

Lo stesso Damato che dopo aver annullato il 3-1 ai bianconeri (la gomitata era troppo evidente per soprassedere), non ha voluto infierire sulla formazione di Allegri graziando Lichtsteiner da una espulsione quasi scontata. Insomma la tecnologia applicata al calcio sta già facendo miracoli ma non bisogna mai sottovalutare i direttori di gara, capaci a volte di partorire decisioni imbarazzanti e già smentite dal Var.
Damato ha rivisto più volte il fallo di… spalla di Petagna. Possibile che le immagini non abbiano chiarito le idee dell’arbitro di Barletta? E perché la gomitata carica di cazzimma di Lichtsteiner non è stata punita con il rosso?
Interrogativi questi che sono passati in secondo piano perché “il Var – racconta, nel giorno della sua festa, il nonno al nipotino – ha già compiuto un primo miracolo: evitare l’ennesima vittoria dubbia della Juve”. E allora accontentiamoci di questo. E’ un primo passo importante verso un campionato combattuto ad armi pari, con un mezzo tecnologico che supporta ed espone ancora di più la figuraccia dell’arbitro.
