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Docente che insegna a Nisida tra i 5 migliori professori d’Italia

Sigmund Freud in tempi assolutamente non sospetti così decretava: “I mestieri più difficili in assoluto sono nell’ordine il genitore, l’insegnante e lo psicologo“. Quindi non deve per nulla sorprendere l’esistenza di un premio come l’Italian Teacher prize o, volendo italianizzare la dicitura, il Premio Nazionale Insegnanti. In fondo c’è bisogno, almeno di tanto in tanto, di valorizzare il ruolo degli insegnanti nella società e di sostenere una professione che, purtroppo, è sempre meno compresa sia dai genitori che dai vari governi che si sono succeduti alla guida del Paese.

Il concorso si prefigge lo scopo di selezionare i migliori docenti italiani che si sono distinti per creatività, motivazione e didattica innovativa. Dalle 11mila candidature iniziali si è arrivati a ad un bouquet di soli 50 finalisti che poi la commissione del Teacher Prize, istituito quest’anno dal ministero dell’Istruzione, ha ulteriormente scremato fino ad arrivare ad una rosa di soli 10 finalisti. Maria Franco, la docente di italiano che lavora nel carcere minorile di Nisida, ha corso davvero ‘il rischio’ di portare a casa il primo premio che ammontava a ben 50mila euro. Non male, davvero!

Purtroppo la docente di origine calabrese ma che lavora nella piccola isola appartenente all’arcipelago delle isole Flegree ha dovuto accontentarsi di una medaglia d’argento dal valore di soli, per così dire, 30mila euro. Consolata Maria Franco ed altri tre colleghi ( Daniela Ferrarello, Dario Gasparo e Antonio Silvagni ) hanno, infatti, guadagnato il secondo podio, mentre il primo premio è stato attribuito ad Annamaria Berenzi, una professoressa che insegna in un ospedale bresciano.

La docente di Nisida ha 65 anni ed è nata e vissuta, in Calabria, in una famiglia di origini contadine. Dopo aver insegnato nel carcere flegreo ha capito quale sia il vero significato del verbo insegnare che è, prima di tutto, una vocazione. Consolata punta tutto sulla capacità comunicativa in lingua italiana e sulla capacità di ripensarsi come cittadini, soggetti di diritti e doveri.