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Il pentito di camorra confessa: “Cantante neomelodico ucciso per errore”

L’ex killer Giuseppe Capasso, oggi collaboratore di giustizia, chiamato a testimoniare durante il processo inerente l’uccisione di Salvatore Barbato, noto cantante neomelodico della zona di Ercolano, ha rivelato dettagli inquietanti sull’omicidio.

Processo

Capasso è stato chiamato nel procedimento penale in cui figura come testimone contro il boss Natale Dantese attualmente al 41 bis, Pasquale Spronello, Vincenzo Spagnuolo e Antonio Sannino.

L’ex camorrista ha dichiarato che in carcere a Secondigliano fu Vincenzo Spagnuolo a confidargli che insieme ad Antonio Sannino aveva ucciso per errore il neomelodico. Il pentito ha puntualizzato che il mandante dell’omicidio era stato Pasquale Spronello, cognato del boss Pietro Papale. Il pentito ha rivelato che l’ordine di morte era in realtà per l’uomo dei Birra-Iacomino che era residente in zona. Uno scambio di persona che è costato la vita a Salvatore Barbaro, molto noto nella comunità di Ercolano che perse la vita in via Mare quando due uomini arrivarono e, all’esterno del cantiere di Villa dei Papiri, aprirono il fuoco colpendo mortalmente l’uomo con 11 colpi di pistola calibro nove.