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De Laurentiis contro il sindaco, la replica di De Magistris “Nessuna critica, interpretate male le mie frasi”

La “guerra fredda” tra il comune di Napoli e la SSC Napoli si scalda. Il presidente del club azzurro Aurelio De Laurentiis ha pubblicato un comunicato ufficiale contestando le recenti dichiarazioni del sindaco, Luigi De Magistris, in merito al presunto scontro tra il patron del club e il suo allenatore Maurizio Sarri, oltre che per la questione San Paolo. Il primo cittadino si è schierato dalla parte del tecnico e in merito allo stadio di Fuorigrotta ha dichiarato: “Per il Real Madrid saremo pronti, senza l’azione del comune non si sarebbe fatto nulla. Noi andiamo avanti anche da soli“.

Pronta la risposta della Società Sportiva Calcio Napoli: “Fermo restando che il presidente De Laurentiis è libero di esprimere qualsiasi opinione sula propria azienda, nell’ambiente non c’è nessun clima litigioso. I rapporto tra tecnico, squadra e dirigenza è eccellente. Sullo stadio non è vero che il club non ha voluto e non voglia costruire il suo impianto. Anzi è il comune ad aver bocciato un nostro progetto“.

Immediata la risposta da parte del sindaco, ha affermato De Magistris, dai microfoni di Radio Kiss Kiss: “Non ho criticato nessuno, dichiarare la mia vicinanza a Sarri non vuol dire attaccare De Laurentiis. Noi vogliamo pace e armonia per la città compresi i rapporti sereni con la SSC Napoli. Sullo stadio ho detto solo verità per quanto riguarda l’intervento del comune. Con De Laurentiis parleremo di un progetto comune se è nell’interesse di Napoli“.

IL COMUNICATO DELLA SSC NAPOLI

Le recenti, insistite esternazioni del sindaco Luigi De Magistris sul Calcio Napoli sono del tutto inopportune, per varie ragioni.

Anzitutto, distorcono la realtà, ignorando le normali dinamiche di un’azienda di calcio e confondendo una banale e singola  valutazione personale  con uno “scontro” che, in realtà, non esiste (fermo restando che è del tutto legittimo che il Presidente del Club possa – e ci si augura che De Magistris voglia riconoscere questa facoltà a De Laurentiis – esprimere un parere, senza con ciò voler prevaricare nessuno).

In secondo luogo, anziché aiutare a mantenere la serenità e la concentrazione che, come riconosce lo stesso De Magistris, sono necessarie alla squadra per imporsi nelle prossime delicate e impegnative sfide, le avventate dichiarazioni del sindaco portano a un risultato esattamente opposto, rilanciando un’immagine divisa e litigiosa del Club che, pur se del tutto infondata, rischia di disorientare spogliatoio e tifosi.

La SSCN non può dunque che auspicare, d’ora in avanti, un uso più sorvegliato e prudente delle proprie esternazioni da parte di De Magistris, consono al delicato ruolo istituzionale ricoperto, certamente chiamato quotidianamente in causa da ben altri problemi che non il rapporto, sin qui eccellente, fra Sarri, la squadra e De Laurentiis.

Ancora più inappropriate e, soprattutto, del tutto disancorate dalla realtà dei fatti sono, poi, le dichiarazioni del sindaco a proposito dello stadio San Paolo. Nella narrazione di De Magistris è il Calcio Napoli che non ha voluto uno stadio nuovo e la scelta di continuare a giocare al San Paolo, previa ristrutturazione della struttura, sarebbe frutto di un accordo condiviso.
Che la società non abbia voluto uno stadio nuovo è affermazione clamorosamente infondata. Il Calcio Napoli ha cercato, e cerca ancora, spazi e terreni idonei alla realizzazione di un nuovo stadio che sia facilmente raggiungibile dai tifosi, ma al momento non ci sono condizioni idonee per concretizzare questo progetto.
Inoltre, e questa circostanza è ben nota al sindaco, appena due anni fa la società ha presentato un progetto, con relativo piano economico finanziario, per la ristrutturazione e l’ammodernamento dello stadio San Paolo ai sensi della legge n. 147 del 2013, affidandosi all’architetto Zavanella, uno dei massimi esperti di questo tipo di impianti, artefice della progettualità dello Juventus Stadium. Il suo progetto, tuttavia, è stato sbrigativamente bocciato dal Comune senza appello, con argomentazioni di rarefatta inconsistenza e senza neppure accennare a un minimo di confronto sulle scelte progettuali operate.

Non ha maggiore fortuna la sortita del sindaco sulla contrazione dei posti dello stadio prefigurata da De Laurentiis. Anche a questo proposito la vulgata di De Magistris – volta, con una certa cedevolezza al populismo, ad accreditare il primo cittadino come “difensore delle masse” – , oltre a palesare una scarsa conoscenza delle dinamiche di riempimento degli stadi (è un dato oggettivo che la presenza media di spettatori da anni si va progressivamente riducendo), trascura di rappresentare correttamente e in modo compiuto la posizione del presidente del Club, il quale ha ripetutamente assicurato che, anche con uno stadio di ventimila posti, avrebbe messo gratuitamente a disposizione dei cittadini meno abbienti e con impeccabili requisiti di moralità, nonché di quelli segnalatisi per particolari meriti sociali, civici o scolastici, ben 5000 biglietti a partita. Tenuto conto del fatto che il Napoli, in media, gioca circa una trentina di partite in casa (fra campionato, amichevoli e coppe varie), fanno circa 150.000 biglietti assicurati gratuitamente, secondo criteri di premialità meritocratica, a un’amplissima fascia di popolazione (per un ammontare, considerato il maggior costo dei biglietti di ingresso in uno stadio nuovo, di svariati milioni di euro).

Assume connotazione quasi parodistica l’affermazione che senza l’intervento del Comune la prossima gara di Champions League contro il Real Madrid non si sarebbe potuta disputare al San Paolo. Vero è invece che la società alla fine della precedente stagione calcistica 2015/2016 avanzò richiesta al Comune di Napoli per effettuare alcuni interventi di manutenzione finalizzati a rendere maggiormente presentabili alcuni settori dell’impianto in occasione della visita degli avversari della imminente Champions League 2016/2017. Opere che sarebbero state completate entro l’inizio del campionato 2016/2017 senza creare disagi nell’utilizzo dell’impianto. Come sempre il Comune ha negato il proprio consenso salvo decidere di svolgere in fretta e furia minori interventi, non incidenti sull’idoneità dell’impianto ad ospitare la gara con il Real Madrid, alla fine del 2016 – al momento ancora in corso di realizzazione -, creando criticità nella regolare fruizione dell’impianto e senza tener conto di tutti i rischi di esecuzione connessi ai ridottissimi tempi disponibili.

Un’ultima, ma non meno importante, riflessione va svolta ricordando che se il Napoli disputa la Champions League e da sette stagioni ininterrottamente partecipa alle competizioni europee avendo scalato negli anni il ranking continentale, passando dalla cinquecentesima posizione all’attuale sedicesima, lo deve solo a se stesso ed a tutti coloro che quotidianamente lavorano a testa bassa per il Club oltre che naturalmente al pubblico napoletano che ha sempre sostenuto la squadra, senza dimenticare che se fino ad oggi le gare del Napoli si sono svolte al San Paolo sempre al Napoli è da ascriversi tale merito avendo anticipato negli anni ingenti spese che, ancora oggi (le più datate risalgono a dieci anni or sono), non sono state rimborsate. 

È comprensibile che l’esuberanza verbale possa giocare qualche scherzo e andare a detrimento della esatta verità dei fatti. Proprio per questo, però, il sindaco, di certo consapevole della risonanza delle sue esternazioni e avvertito, come politico di lungo corso ormai, dei rischi della semplificazione giornalistica, dovrebbe ponderare con più attenzione ciò che dice.

LA REPLICA DI DE MAGISTRIS

Non lo comprendo questo comunicato, quello che ho detto è registrato. Ci sono forzature che ho visto in mie affermazioni che sono state rilasciate in radio e televisione. Ho sempre detto questo, mai contro e mai criticato nessuno, mi sono state fatte domande su cosa stiamo facendo per lo stadio, ed io ho detto che il comune di Napoli si è fatto carico da solo di lavori che sta facendo per 25 mln di euro che non sono bruscolini per una città che è in difficoltà, e garantiremo altrettanti qualora legittimante la società decidesse di non investire senza alcuna polemica. Il mio intervento era assolutamente costruttivo, anzi dico sempre che la città dovrebbe essere ringraziata, senza questi interventi avremo avuto delle difficoltà ad essere ammessi nella Champions. La Uefa ci ha chiesto di avere i sediolini, i bagni nuovi e la tribuna stampa, esattamente quello che noi abbiamo cominciato a fare. Poi ho espresso la mia opinione di tifoso sul fatto che non sono d’accordo con uno stadio da 20 mila, non mi pare che uno si debba offendere se non si è d’accordo. Il presidente dice tante cose su cui non siamo d’accordo, non mi pare che uno debba fare addirittura un comunicato. Secondo me è infondato totalmente, le mie dichiarazioni sono pacifiche e per l’unità e non per polemiche. Anche nella vicenda Sarri ho detto che sto con l’allenatore ma non ho attaccato De Laurentiis, sono stato molto pacato. Si sono fatti fuorviare da qualche articolo che ha ripreso in maniera non precisa, cose praticamente infondate. Ho ricostruito i fatti senza spirito polemico o rivendicativo. Noi siamo pontieri di pace, anche quando avremo potuto alimentare non lo abbiamo fatto