Napoli. “L’epifania tutte le feste porta via“, funziona ovunque meno che qui. Se nel resto del mondo, dopo la Befana, sono smontate tutte le decorazioni natalizie, nel capoluogo campano restano a oltranza. E non si parla solo delle luci, anche quelle levate a singhiozzo e in ritardo. E’ ancora una volta N’Albero a creare polemica in città.
La struttura montata sul lungomare di Napoli in occasione del Natale è ancora lì, inerme, anzi mutevole, perché si ricicla a seconda delle festività. Che N’Albero fosse smontato a marzo era cosa nota, l’ok della Sovrintendenza è fino a quel mese. Dunque per far sì che lo sponsor rientri della spesa e riesca anche a guadagnare qualcosa, il lungomare partenopeo deve tenersi una struttura, che già in epoca natalizia era di dubbia bellezza e utilità.
Definita dall’amministrazione comunale l’attrattiva del Natale di Napoli, a molti è apparsa un ammasso di ferraglia che deturpa il meraviglioso panorama cittadino. E, dopo aver visto N’Albero, è davvero difficile non condividere questo pensiero. La speranza era che avremmo dovuto sopportarlo fino alla Befana, invece, l’enorme albero fatto di ferraglia resterà lì fino a marzo. Ma come renderlo meno anacronistico fino a quel periodo? Semplice, decorarlo in modo diverso a seconda delle festività del momento.
Così N’Albero dall’essere di Natale è diventato di San Valentino. La struttura è stata ricoperta di cuori giganti illuminati, che dovrebbero renderla il simbolo dell’amore a Napoli. Ma che per molti altro non è che l’ennesima “pacchianata” cittadina, una pezza a colori per giustificare l’inutile presenza dell’abete gigante sul lungomare. La decisione sarà stata dettata ancora una volta dall’operazione commerciale, alla base dell’ideazione del grande abete, cosicché su quella che somiglia più a una pagoda che a una pianta, si potrà celebrare anche la festa degli innamorati. Non dimentichiamoci che resterà lì fino a marzo. E’ dunque possibile che a Carnevale si decida di riempirlo di maschere e dolci, trasformandolo in un gigantesco albero della cuccagna, tanto ormai possiamo aspettarci di tutto.
