L’omicidio di Vittorio Materazzo è diventato un vero e proprio giallo. Quello che sembrava essere inizialmente una rapina, si è rivelato poco dopo uno spietato delitto, con molta probabilità premeditato. Ebbene sì, perché l’ipotesi maggiormente seguita dagli inquirenti è che l’ingegnere di 51 anni conosceva il suo assassino.

A infittire ancora di più il mistero, c’è il sospetto che Vittorio Materazzo nutriva riguardo la morte di suo padre, Lucio, avvenuta nel 2013. Una morte che non ha mai convinto il 51enne e su cui aveva chiesto di aprire un fascicolo alla Procura. Troppe discrepanze avevano allarmato Vittorio, temeva che il padre non fosse deceduto per cause naturali.
Omicidio Vittorio Materazzo, si esclude la rapina: la vittima conosceva l’assassino
In primis la posizione del padre quando è morto. I soccorritori giunti nell’abitazione di Lucio Materazzo pare che trovarono il cadavere in posizione fetale, come se volesse difendersi e in più aveva delle macchie di sangue sul viso. Altra cosa che non convinceva Vittorio era l’orario in cui fu dato l’allarme, che partì verso le 7 del mattino. Ma quando gli operatori del 118 arrivarono, trovarono l’uomo in stato di “rigor mortis”, stato che si verifica a tre quattro ore dal decesso.
Per questo motivo, poco prima che morisse, Vittorio Materazzo si era adoperato con il suo legale, Luigi Ferrandino, per raccogliere testimonianze da presentare agli inquirenti. Sapeva che stava percorrendo la strada giusta, infatti, temeva che gli potesse accadere qualcosa. Questa è l’ultima indiscrezione che emerge sul brutale omicidio avvenuto nel quartiere Chiaia tre giorni fa.
Sembrerebbe che Vittorio Materazzo negli ultimi tempi temesse per la sua vita. “Mio padre è stato ucciso lo hanno ammazzato e anche io sono a rischio. Ho alzato un tale polverone, che vogliono ammazzare anche me, proveranno ad uccidermi“. Stando a quanto rivela il quotidiano Il Mattino, sarebbero queste le parole che la vittima prima che morisse ripeteva ai suoi amici storici. Dettagli importanti che spingerebbero gli inquirenti ad indagare in una cerchia vicino alla vittima.
