Quasi un anno fa, il 5 novembre 2015, Genny ‘a carogna si presentò al carcere di Secondigliano per costituirsi. Su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per traffico internazionale di droga.

Stiamo parlando di Gennaro De Tommaso, 43 anni ed ex capo ultrà dei Mastiffs, passato agli onori delle cronache nazionali e internazionali in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina dello scorso 3 maggio 2014.
Quel maledetto giorno tutte le attenzioni mediatiche si concentrarono su di lui, protagonista, o presunto tale, della trattativa con i giocatori per far sospendere o meno la gara. Poco prima infatti all’esterno dello stadio Olimpico di Roma veniva ferito a morte, a colpi di pistola, Ciro Esposito, il 28enne tifoso di Scampia, deceduto dopo oltre 50 giorni di agonia in ospedale. Per l’omicidio è stato condannato in primo grado a 26 anni di carcere l’ex capo ultrà della Roma Daniele De Santis.
Genny ‘a Carogna ha ottenuto – secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno – il beneficio degli arresti domiciliari a Livorno. Ancora da stabilire la data del trasferimento nella città toscana. Nel processo con rito abbreviato che lo vede imputato per traffico internazionale di stupefacenti, il pm Michele Del Prete ha chiuso 18 anni di carcere.
De Tommaso è ritenuto insieme a due zii e due cugini un trafficante di hascish, marijuana e cocaina, importati da Olanda e Spagna. Per gli zii Gaetano e Giuseppe il pm ha chiesto rispettivamente 16 e 18 anni di carcere; per il cugino Rosario 16 anni. L’altro cugino, che si chiama pure lui Gennaro, ha scelto invece il processo con rito ordinario.
