Gli scavi di Pompei sono una delle più grandi bellezze della regione Campania. Una fotografia nitida di quello che era la vita romana nel primo secolo dopo Cristo. La città fu infatti distrutta da una tremenda eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., avvenuta secondo le fonti storiche il giorno 24 agosto. Di recente un team di ricercatori inglesi ha deciso di esaminare i calchi dei corpi presenti negli scavi. I dati che sono emersi mettono in discussione tutto quello che sappiamo sulla storia dell’antica cittadina romana.
Una macchina per la Tac è stata istallata dagli studiosi in una baracca vicino agli scavi. Sono stati sottoposti ad analisi i famosi calchi di gesso voluti nel 1863 da Giuseppe Fiorelli, direttore di Pompei dell’epoca. Fiorelli ebbe l’intuizione di poter raccontare l’orrore dell’eruzione tramite il vuoto lasciato dai corpi dilaniati dalla lava.
Ogni calco racconta una storia. “In realtà nel corso degli anni sono state inventate molte leggende su queste persone e sul loro tipo di vita“, ha raccontato Mary Beard, responsabile della ricerca, al quotidiano La Stampa. Lo studio ha fatto emergere una visione totalmente nuova rispetto a quella che conoscevamo.
I calchi sono stati inseriti nella macchina della Tac che è riuscita ad analizzare aspetti finora solo immaginati: dati sull’età, patologie mediche, abitudini alimentari e stili di vita degli antichi pompeiani. Si è scoperto così che in uno dei gruppi più noti di Pompei, quelli che finora erano sempre stati noti come la madre e il padre, in realtà sono due giovani di venti anni.
La nuova ricerca su Pompei svela chi è veramente morto durante l’eruzione del vesuvio
Anche sul calco noto come “Il mendicante” c’è stato un grosso errore. L’uomo portava in una mano uno strano oggetto che tutti hanno sempre pensato essere il contenitore dove mettere i soldi dell’elemosina. In effetti quell’oggetto è solo un errore del calco e i vestiti che indossava mentre la lava lo uccideva sono tutt’altro che da povero. Situazione analoga per quanto riguarda il calco cella famosa donna incinta. Il pancione è solo un rigonfiamento dei vestiti creatosi mentre la donna scappava per mettersi in fuga.
Da questo studio si comprende anche come Pompei fosse un centro attivo e molto influente e non una piccola città di provincia come si è sempre pensato. Viene meno anche la certezza sui morti: fino ad ora si pensava che a mettersi in salvo fossero stati uomini e donne giovani, quelli che avevano più forza. In realtà sono proprio i più ricchi e giovani a trovare la morte. Il motivo è semplice: avevano qualcosa che hanno cercato di difendere fino alla fine, i propri beni. I mendicanti e i poveri invece si son subito dati alla fuga in quanto non possedevano nulla.