Dopo ben 15 anni ha riaperto il sito Cento Camerelle, che si trova nella parte più antica di Bacoli: “l’inaugurazione” è avvenuta oggi, domenica 8 maggio, grazie al protocollo d’intesa siglato lo scorso 5 maggio alla Casina Vanvitelliana tra Comune di Bacoli e Soprintendenza ai Beni Archeologici della Campania. Insieme alle Cento Camerelle sono state riaperte al pubblico la tomba di Agrippina e l’Anfiteatro Cumano con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico e archeologico del territorio flegreo.

La riapertura è un evento molto importante, considerato che tali siti erano rimasti chiusi per ben 13 anni. Un giorno alla settimana, dalle 9.30 alle 13.00 saranno finalmente fruibili al pubblico.
Ma cosa sono le Cento Camerelle? Trattasi di una serie cisterne, formate da due parti sovrapposte di epoche diverse. È caratterizzato da una serie di cisterne, suddivise in due parti sovrapposte appartenenti ad epoche diverse. L’edificio superiore è un ampio serbatoio risalente all’età imperiale, mentre quello inferiore è formato da una rete di cunicoli per l’approvvigionamento idrico. L’edificio appartenne anche a Nerone e Vespasiano. Nel Seicento gli venne attribuito l’attuale nome, ma è conosciuto anche come “le prigioni di Nerone”.
Sarà il Comune di Bacoli a provvedere alla sua manutenzione. È lo stesso sindaco di Bacoli Gerardo “Josi” Della Ragione a dichiarare: “L’ultima volta che ho visitato quel sito andavo alle scuole elementari. Il recupero dei siti archeologici chiusi è stato il nostro cavallo di battaglia in campagna elettorale ed un punto fermo del nostro programma di governo. Oggi siamo riusciti a realizzarlo grazie alla giusta sinergia tra Comune e Soprintendenza”.