Paolo Pesce
La notizia si è diffusa in poco tempo nei vicoli dei Quartieri Spagnoli, tra San Ferdinando e Montecalvario ed è stata immediatamente seguita dai botti causati dall’esplosione di fuochi d’artificio. Spesso questo è sentore non solo di festa ma anche di messaggi in codice della criminalità organizzata.
In questo caso, nel cuore delle stradine del centro di Napoli che arrivano sino a Montesanto, si è voluto rendere omaggio al ritorno in libertà di Paolo Pesce storico affiliato del clan Mariano meglio conosciuto come quello dei Picuozzi.
Chipeppe, così è soprannominato all’interno della nomenclatura camorrista, è stato un protagonista della sanguinosa faida tra i fratelli Mariano e il sodalizio dei De Biase Faiano. La sua affiliazione ai Picuozzi è durata finché non ha deciso di strutturare un suo gruppo, le Teste matte famoso per essere stato un’importante compagine di ultras spesso protagonista tra le curve dello stadio San Paolo e coinvolta in alcune vicende di droga.
Pesce è stato scarcerato per la cessazione delle esigenze cautelari e la mancanza di attualità del reato. La strategia difensiva del suo avvocato, il legale Leopoldo Perone, ha seguito un duplice percorso. Così come riportato da Il Roma, il primo è relativo ad un procedimento giudiziario legato all’associazione per traffico di stupefacenti che ha ottenuto la fine delle esigenze cautelari. Per il secondo, che ha visto Chipeppe condannato in primo grado a 23 anni di carcere per l’omicidio di Giuseppe Campagna avvenuto nel 1990, si è verificata la non attualità del reato.
Infine, vi è un terzo procedimento nel quale Pesce è coinvolto: era il 2015, il leader delle Teste matte in compagnia del complice Pio Lo Masto è stato fermato dalle forze dell’ordine al termine di uno spericolato inseguimento in sella ad una moto. Chipeppe aveva con se una calibro 9 con un colpo in canna e il caricatore pieno. Per questo episodio l’ex ras è stato condannato in primo grado a 8 anni di carcere diventati in seguito 4. Ma dopo ricorsi e nuovi verdetti, il 53enne è riuscito ad ottenere la tanto desiderata libertà che gli ha permesso di tornare tra i vicoli a ridosso di via Toledo.
Intanto è massima l’allerta delle forze dell’ordine che già da tempo hanno accesso i riflettori su questa zona risultata instabile rispetto ai suoi equilibri criminali. Tra le rivalità tra gli eredi dei vecchi clan (i giovani Mariano da un lato e i Ricci–Saltalamacchia dall’altro), l’emergere di nuovi gruppi (come gli Esposito del Cavone – già in conflitto con la storica famiglia Lepre (ndr) – contrapposti ai Masiello) e il protagonismo di sodalizi storici egemoni su territori confinanti (gli Elia del Pallonetto di Santa Lucia e i Terraciano delle Chianche), le attività volte a scongiurare un’escalation criminale sono più forti che mai.
Tragedia lo scorso pomeriggio nell’Area di Sviluppo Industriale di Aversa Nord, nel territorio di Carinaro.…
Sono ben 80 kg di cibo sequestrati in seguito all'ispezione dei carabinieri in un centro…
E' morto al Santobono di Napoli Santo Virgi, un bambino di 11 anni, soffocato per…
Dopo 3 giorni di agonia è morta oggi, mercoledì 8 maggio, Rita Granata. La 27enne…
Sui profili social del neomelodico siciliano, in carcere dallo scorso ottobre, è apparso un messaggio…
Raffaella Fico ha parlato della sua vita privata, ospite di Monica Setta nel programma Storie…