Genny Verrano, ai Quartieri Spagnoli spunta l’edicola commemorativa

Come una cappella. Fatta in marmo, con scritta dorata, illuminazione led e tanto di tettoria per proteggerla dalla pioggia. All’interno della teca di vetro la foto di Gennaro Verrano, Sotto una maglietta con la stampa di un orologio e la scritta “Papà sei il numero 1” e sopra un palloncino blu a forma di cuore.

È questo il monumento funebre che la famiglia dell’uomo ucciso lo scorso novembre ha voluto dedicare alla sua memoria. L’edicola votiva è stata adottata dal quartiere ed è tenuta in perfetto stato, linda e pulita. La costruzione è sorta all’improvviso da un giorno all’altro ed è lecito chiedersi se l’amministrazione comunale ne sia a conoscenza e l’abbia autorizzata.

Probabilmente la stampa dell’orologio, applicata sulla maglia posta al di sopra della scritta dedicata dal figlio a suo padre deceduto, non è casuale. Gli orologi erano la passione di Verrano ma anche il suo lavoro. Infatti il 38enne in passato li rubava a li rivendeva. Ma non è stato questo il precedente che ha causato la sua morte.

Verrano è stato ammazzato proprio in quel dedalo di vicoli che da San Ferdinando a Montecalvario compone i Quartieri Spagnoli. L’autore del delitto è stato Francesco Valentinelli figlio di Angela Farelli detta “Brioche“, donna membra di un gruppo balzato nel mirino delle forze dell’ordine. Infatti, lo scorso mese di gennaio un blitz dei carabinieri ha permesso l’arresto di 19 persone appartenenti alla famiglia. Le accuse sono di traffico e spaccio di stupefacenti.

Il movente dell’agguato è legato a dinamiche familiari. Infatti, i Verrano e i Farinelli – Valentinelli sono imparentati. Forti dissidi interni sono poi degenerati nell’omicidio del 38enne, rimasto vittima di diversi colpi d’arma da fuoco esplosi dalla pistola di Valentinelli. Con Verrano c’era anche la moglie incinta. Ma è un altro caso che ha arricchito le cronache di questa tragica vicenda.

Gennaro ha un figlio, Francesco alias “Checcolecco“. Il giovane oggi maggiorenne è stato condannato a 18 anni di reclusione per l’omicidio di Mario Mazzanti avvenuto nel 2015. Alla base del delitto un violento litigio tra i due. Francesco Verrano sarebbe stato legato alla Paranza dei bimbi di Forcella.