La cucina a Napoli non è la semplice arte del cibarsi, è un rito, una tradizione. Un momento sacro, il più importante della giornata, pertanto non può e non deve essere in alcun modo rovinato. Al Sud si mangia insieme, riuniti con amici e parenti perché bisogna condividere, è importante però sapere che ci sono delle cose intollerabili per un partenopeo DOC.
Vediamo la classifica degli 8 errori imperdonabili:
PASTA SCOTTA: Non esiste servire la pasta troppo cotta, è uno dei dogmi sacri della vita a Napoli, la pasta deve essere cotta al punto giusto e servita decisamente al dente, quindi massima attenzione ai minuti di cottura. Magari scegliete uno spaghetto o paccheri di Gragnano o ancora gli ziti che con il ragù sono perfetti ma devono essere spezzati a mano come tradizione vuole.
CONDIMENTO SCARSO: Non siate tirchi, che in città quello che amiamo fare di più è abbondare. Il cibo deve essere ben condito, deve avere sapore, quindi olio e sale generosi. Gli altri hanno un metodo di misura, noi abbiamo il nostro personalizzato che deve essere rispettato.
SUGO ACQUOSO: In napoletano si dice sciacquato ma se uno dice annacquato si capisce meglio. Il ragù è una parte fondamentale dell’esistenza, non è semplice sugo, richiede una preparazione seria, dedizione, deve essere carico, adda pappulià!
ASSENZA DEI DOLCI A FINE PASTO DOMENICALE: Sacrilegio, potremmo urlare. Possiamo aver fatto anche una scorpacciata di tutto quello che era presente a tavola, possiamo avere ancora il ragù sullo stomaco, aver abbondato con la scarpetta ma i dolci a fine pranzo della domenica troveranno sempre il loro posto: prima nel cuore e poi nello stomaco.
MANGIARE PRESTO: Questa è una cosa che noi non conosciamo perché diciamocelo, cà se magna tardi! In particolare la domenica non ci si può mai sedere prima delle 14 e alzarsi prima delle 18. Ci si sveglia con tutta calma, poi si scende per il caffè e si va a giocare la bolletta, poi si passa dal parente e ci si ritrova tutti a casa, felici e sorridenti, per darsi all’abbuffata.
NON CREDERE ALLE SUPERSTIZIONI: Ci sono alcuni dettami che vanno rispettati, che uno ci creda oppure no, bisogna farlo. Il sale non si deve mai passare e non deve essere rovesciato, guai a chi fa cadere dell’olio segno di mal auspicio. Però se proprio dovesse accadere, dovete buttarci sopra proprio il sale. Ed ancora, mai mettere il pane capovolto a tavola e mai essere 13 seduti.
NON RISPETTARE LA TRADIZIONE: Al Sud la tradizione è fondamentale, non esiste Natale senza cenone con i frutti di mare, capitone e struffoli, così come è impossibile immaginare una Pasqua senza pastiera, casatiello e minestra maritata. La domenica deve essere un giorno sacro, un pasto abbondante con ragù o genovese, pane cafone e dolce di chiusura.
PIZZA SBAGLIATA: La pizza è sacra e il napoletano è molto rigido su come la vuole mangiare, niente prodotti surgelati sfornati da qualche multinazionale. Se proprio non riuscite ad andare in pizzeria basta che telefonate e ve la portano comodamente a casa. Questa non deve essere croccante o bruciata, deve avere il cornicione alto e la parte centrale bassa, il pomodoro deve spiccare insieme all’olio amalgamato con le foglie di basilico e il suo odore inconfondibile appena tirata fuori dal forno a legna.
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