Prima l’annuncio, la Polonia attraverso la Nato sarebbe stata pronta a fornire jet militari all’Ucraina facendoli passare per una base americana che si trova in Germania. Poi la doppia smentita, la prima da Varsavia e la seconda da Whashington: la fornitura di aerei per rinforzare le difese ucraine non è mai stata autorizzata.
Un pasticcio o meglio una fuga precipitosa di informazioni che avrebbe potuto causare una grave escalation del conflitto attualmente in corso. La risposta da Mosca non si è fatta attendere. “L’offerta dei jet polacchi all’Ucraina determinerebbe uno scenario pericoloso“, questa la nota ufficiale del Cremlino.
Non è un caso che oggi è volata a Varsavia la vice presidente degli Stati Uniti d’America. Il motivo formale è quello di ringraziare pubblicamente il governo polacco per l’accoglienza dei rifugiati ucraini. In realtà Kamala Harris dovrà anche chiarire con il premier polacco Mateusz Morawiecki proprio la vicenda relativa ai famosi jet.
Già nei giorni scorsi Vladmir Putin è stato chiaro: una no fly zone e un intervento armato della coalizione atlantica in Ucraina sarà visto dalla Russia come un atto di guerra. Di conseguenza la situazione già di per sé tesa, drammatica e delicata, non ha certo bisogno di azioni confuse e frettolose. L’obiettivo è quello di evitare un conflitto mondiale.
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