La sua colpa è stata di essere un lontano parente di un affiliato al clan nemico. Per questo Luigi Galletta è stato ucciso brutalmente nel luglio del 2015 nell’ambito della violenta faida tra la cosiddetta “Paranza dei bimbi” e il sodalizio dei Buonerba alleati dei Mazzarella.
Uno scontro che aveva per oggetto il controllo delle attività illecite del quartiere Forcella nel centro storico di Napoli. Galletta, che di professione faceva il meccanico, doveva confessare ai killer dove si nascondeva questa persona a lui legata da vincoli familiari. Prima le minacce e le botte fino al tragico epilogo.
Un omicidio a sangue freddo avvenuto proprio nella sua officina e causato dalla furia violenta del baby killer A.N. minorenne conosciuto come ‘ o Nannone. Il giovane è stato ritenuto colpevole del delitto e condannato ad una pena di 18 anni di reclusione da scontare in carcere.
Come riportato da Il Mattino, il provvedimento è arrivato alla fine del rito abbreviato e per decisione del giudice Piero Avallone. Le indagini sono state condotte dalla Procura di Maria De Luzemberger e dai pm anticamorra Francesco De Falco e Henry John Woodcock.
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