Michele Zagaria e lo “show” durante l’udienza: le immagini

L’accaduto ha scatenato la reazione della Procura di Napoli. Cosa ha portato Michele Zagaria a compiere quel gesto? Si è trattato sul serio di un atto dettato dalla follia, oppure è stata un’azione voluta e che il boss ha compiuto volontariamente approfittando delle telecamere della Rai? Un interrogativo che si sono posti anche gli inquirenti che ora hanno un solo obiettivo: comprendere se ‘Capa storta abbia o meno voluto lanciare un messaggio all’esterno del carcere di massima sicurezza dove è attualmente detenuto.

Michele Zagaria è stato arrestato nel dicembre del 2011 a Casapesenna paesino della Provincia di Caserta. La polizia l’ha stanato in un super bunker sotto terra costruito tra le fondamenta di una villetta. La storia del suo arresto ha ispirato la fiction della Rai, “Sotto copertura“. L’immagine del boss descritta all’interno della mini serie non è piaciuta a ‘Capa storta che tramite i suoi avocati difensori ha fatto causa ai produttori chiedendo 100mila euro di risarcimento che saranno poi devoluti in beneficenza.

Proprio per questo, ieri, durante un’udienza del processo che vede imputato l’ex capo clan dei Casalesi per duplice omicidio, Michele Zagaria in contatto telefonico con il Tribunale di Napoli dal carcere di Opera a Milano (dove è detenuto al regime del 41 bis), quando ha avuto la parola dal Presidente dell’organo giudicante Giuseppe Provitera, ha iniziato ad inveire contro la Rai. Il giudice ha richiamato all’ordine Zagaria e quest’ultimo ha preso il cavo del telefono e l’ha utilizzato come un cappio stringendolo al collo. A quel punto sono intervenuti gli agenti della Polizia penitenziaria che stavano sorvegliando ‘Capa storta per impedirgli di togliersi la vita. Il gesto ha causato la sospensione del procedimento giudiziario e il ricovero di Zagaria presso l’infermeria del carcere milanese.

Il video che mostra il gesto di Michele Zagaria (immagini tratte dal Tg3 Regionale della RAI)