Tra le sette persone sorprese giovedì pomeriggio durante il summit di camorra del clan Vastarella, che si stava tenendo nel cortile di uno stabile in via Fontanelle, nel Rione Sanità, c’è anche Daniele Pandolfi, il 21enne scampato a un agguato lo scorso 6 novembre.
In quella occasione i killer entrarono in azione in una cornetteria in viale dei Pini ai Colli Aminei, uccidendo con un colpo d’arma da fuoco alla testa e uno al torace Antonio Bottone, 28 anni. Pandolfi, raggiunto da una pallottola al gluteo, riuscì a rifugiarsi nel retrobottega evitando così guai maggiori.
Pandolfi è stato trovato dai Falchi in compagnia di altri sei pregiudicati, tra cui Fabio Vastarella, nipote del boss Patrizio, durante una summit di camorra propedeutico – secondo gli investigatori – presumibilmente alla consumazione di eventi criminosi.
Pandolfi, già arrestato in passato per estorsione e rapina, era ‘affascinato’ dal clan Vastarella, tanto da elogiare e ricordare pubblicamente sui social network i fratelli Giuseppe e Vittorio Vastarella, uccisi nel 2016 in due diversi agguati di camorra. Il primo nella strage delle Fontanelle del 22 aprile scorso insieme al cognato Salvatore Vigna, il secondo in un raid dello scorso 31 agosto, quando fu raggiunto in strada in via San Vincenzo alla Sanità.
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