Emergono nuovi agghiaccianti dettagli sulla morte di Rosa Alfieri, la 23enne uccisa nell’abitazione di Elpidio D’Ambra lo scorso primo febbraio.
Rosa ha opposto resistenza allo stupro ed è stata strangolata con una federa, a confermarlo – oggi venerdì 28 ottobre durante l’udienza del processo davanti la Corte di Assise di Napoli – è stato il maresciallo dei carabinieri che entrò nella casa dove si è verificato l’omicidio.
Elpidio D’Ambra – da sempre il primo indagato per la morte della ragazza – è stato sottoposto a una perizia in carcere che lo ha ritenuto sano di mente: l’uomo venne riconosciuto, identificato e fermato dalle forze dell’ordine presso l’ospedale San Paolo di Napoli.
A ritrovare il corpo privo di vita di Rosa fu il papà: la ragazza era a seno scoperto con i pantaloni ‘non in ordine’. Il maresciallo entrato nell’appartamento, per una questione di pudore, le abbassò la maglietta.
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