A distanza di un anno per la Procura il caso della morte di Viviana Parisi e del figlio Gioele Mondello può essere chiuso. Sarebbe stata la madre a uccidere il bambino strangolandolo, non manca l’ipotesi che il bambino sia morto nel bosco da solo. Nella prima ipotesi si tratterebbe di “figlicidio di tipo altruistico”.
C’è anche l’idea che il piccolo sia deceduto per altre cause come “lesione interna, affaticamento, sete, etc…” e la madre, in preda a un’angoscia insopportabile e i sensi di colpa avrebbe deciso di farla finita. Intanto spunta un altro audio della donna trovato sul cellulare del marito, Daniele Mondello. “Dimmi un po’, chi deve morire? Deve morire qualcuno? I nostri genitori? Perché è stato toccato un tasto troppo troppo troppo esplosivo”.
Sullo stesso dispositivo sono stati trovati ulteriori messaggi del marito che esortava Viviana a farsi curare: “Prendi le pillole, se ami tuo figlio… stai distruggendo la famiglia, per una volta ascolta chi ti vuole veramente bene”. A provare che la donna soffrisse di una patologia mentale c’è anche la testimonianza del medico del pronto soccorso che l’aveva visitata, secondo cui Viviana continuava a ripetere: “Abbiamo consegnato i nostri figli al demonio”.
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