foto nel riquadro del collega Stefano Di Bitonto pubblicata su Internapoli
L’hanno trovato nel cuore del suo ‘fortino’ nel rione Sanità nella zona definita dei “Miracoli“. Ciro Mauro, alias ‘o Milionario come quel ‘Ciruzzo di Secondigliano. E così come Paolo Di Lauro aveva conquistato il ‘trono’ di Secondigliano, trasformando il quartiere dell’area Nord di Napoli nella principale piazza di spaccio d’Europa, Mauro aveva iniziato – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – a tessere la propria tela di affari e relazioni che hanno avuto un solo scopo: prendere il controllo del quartiere natio di Totò.
Ma l’operazione Stella Nera, nome che probabilmente ha tratto ispirazione dalla denominazione del quartiere (Stella – San Carlo all’Arena), ha permesso ai carabinieri di fermare la scalata di Mauro al potere. ‘o Milionario era in libertà e dopo essere stato scarcerato nel 2013, si è ritrovato le manette ai polsi. Il blitz ha causato l’arresto di 19 persone tutte presunte affiliate al sodalizio. Quest’ultimo era legato da una solida alleanza con il clan Vastarella.
Proprio l’organizzazione criminale da sempre egemone nella Sanità ha costruito un’asse con i Mauro per contrastare gli avversari, i Sequino – Savarese. Ma le diverse operazioni messe a segno dall’autorità giudiziaria, hanno messo sotto scacco anche il clan Vastarella. A quel punto un nuovo scenario ha preso vita tra i vicoli della Sanità. Protagonista un vuoto che l’organizzazione gestita da ‘o Milionario ha provato a riempire.
Era il 2016, quando Mario Lo Russo – ex boss dell’omonimo clan oggi detenuto e collaboratore di giustizia – dichiarò dinanzi ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA): “Abbiamo rifornito Ciro Mauro dei Miracoli di 4-5 chili di droga. A Ciro Mauro ho anche dato due pistole. L’ho incontrai un paio di volte dopo essere stato scarcerato. Avevamo una vecchia amicizia maturata in cella. Fui ospite suo alla Sanità, bevemmo champagne e parlammo della situazione. Mi disse che si voleva rafforzare facendo guerra ai Savarese, voleva essere rifornito da noi di armi e droga, gli demmo una mano in questo senso“.
Questo doppio filo che ha legato i Mauro ai Vastarella e quindi ai Lo Russo, non esclude un rapporto solido con uno dei cartelli più potenti della camorra: l’Alleanza di Secondigliano. Non è un mistero che i Contini–Licciardi–Mallardo hanno spesso stretto relazioni con sodalizi “satelliti” del capoluogo campano, con l’obiettivo di penetrare il tessuto economico, politico e sociale del centro di Napoli.
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