“Mio marito sta in ottima forma, non è stato picchiato. Lo vedo tutte le settimane e posso garantire che non c’è stata nessuna aggressione in carcere”. A parlare è Pina Pasquarella, moglie di Eduardo Saltalamacchia, il presunto boss di 32 anni della Pignasecca a Napoli, arrestato lo scorso 18 febbraio con l’accusa di estorsione, rapina e lesioni.
Nei giorni scorsi abbiamo ripreso la notizia relativa a un violento pestaggio che l’uomo avrebbe ricevuto nel carcere di Poggioreale il giorno dopo il suo arresto, durante l’ora d’aria.
La moglie di Saltalamacchia ha contattato la nostra redazione per raccontare la propria versione dei fatti, smentendo categoricamente qualsiasi tipo di aggressione. “Ringraziando Dio non è successo niente a mio marito, non c’è stato nulla. L’unica cosa vera è quella relativa al trasferimento: adesso sta a Cosenza ma per tre settimane è stato a Poggioreale. Fosse stato aggredito al suo arrivo lo avrebbero trasferito subito e non dopo venti giorni”.
Dal carcere Emilio Fattorello, segretario regionale del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), ha invece confermato i momenti di tensione vissuti al suo arrivo minimizzando, tuttavia, il brutale pestaggio. “Non è andata come è stato riportato dai media, ci sono stati però momenti di tensione al suo arrivo”. Lo stesso Saltalamacchia avrebbe dichiarato che le ferite riportate, si parla di un trauma cranico e di una lussazione alla spalla, erano dovute a una caduta avvenuta in cella.
Anche su quest’argomento la moglie del diretto interessato smentisce: “Sta bene e non ha riportato alcun trauma cranico. Ripeto non è ferito, sta in ottima forma”.
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I CONTRASTI – Il gruppo facente capo a Saltalamacchia – stando alle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli – negli ultimi mesi aveva acquisito punti nella gerarchia criminale del centro città, creando non pochi problemi ai clan egemoni un tempo nella sua zona di competenza (la cosca di Ciro Mariano su tutti). Con gli alleati Sibillo dei Decumani, Lepre-Cianciulli del Cavone e Elia del Pallonetto e Ricci dei Quartieri Spagnoli, avevano intrapreso uno scontro con lo storico boss Ciro Mariano, scarcerato lo scorso anno e “invitato” a suon di piombo più volte a lasciare i Quartieri Spagnoli perché poco gradito in zona, soprattutto dopo il pentimento del fratello Marco.
E invece anche i Saltalamacchia sono stati ridimensionati dall’operazione della Squadra Mobile che ha eseguito un decreto di fermo della procura di Napoli nei confronti del presunto boss e di altri tre affiliati. Si tratta di Gaetano Esposito, Ciro Burraccione e Massimo Capasso, ritenuti responsabili insieme a Eduardo Saltalamacchia di estorsione, rapina e lesioni aggravate dal metodo mafioso. I fatti risalgono al 2 ottobre del 2018 quando si scagliarono contro un ragazzo responsabile del furto di uno scooter alla persona sbagliata. Il giovane venne pestato e derubato del borsello contenente 20 euro ed altri effetti personali. Delirio di onnipotenza costato caro dopo la denuncia della vittima.
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