C’è grande attesa per la prima puntata della trasmissione Report che andrà in onda lunedì 22 ottobre alle 21.15 su Rai Tre.
Nel mirino del programma d’inchiesta condotto da Sigfrido Ranucci è finita la Juventus e la morte misteriosa di Raffaello Bucci, tifoso-ultras e consulente della società di Agnelli, avvenuta il 7 luglio del 2016. Al centro i rapporti tra la Juve, i gruppi ultras e alcuni esponenti contigui al mondo della ‘ndrangheta così come emerso nei mesi scorsi in un’inchiesta (Alto Piemonte) condotta dalla procura di Torino (sulle infiltrazioni della criminalità calabrese nella curva bianconera che, tuttavia, non vede dirigenti bianconeri indagati) e in un’altra, parallela, portata avanti dalla procura della Figc che il 25 settembre di un anno fa ha portato all’inibizione di Andrea Agnelli (12 mesi poi ridotti a tre in cambio di una multa di 100mila euro) e di altri dirigenti del club per avere violato gli articoli 1bis (lealtà sportiva) e 12 (rapporti con i tifosi) del codice di giustizia sportiva, accertando rapporti della società con i gruppi ultras, vendendo loro biglietti “oltre il limite normativo”, cioè di quattro a persona.
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I DOMINIELLO – L’inchiesta di Report, definita dallo stesso Ranucci come “qualcosa di impressionante” perché “sono coinvolti tutti i dirigenti della società”, mostrerà documenti e intercettazioni presenti nell’ordinanza “Alto Piemonte”, un’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Torino, coordinata dalla procura locale, che ha fatto emergere gli interessi della ‘ndrangheta nel bagarinaggio dei biglietti delle partite casalinghe della Juve.
I protagonisti assoluti sono Rocco e Saverio Dominiello, padre e figlio di 42 e 63 anni, condannati in primo grado a 7 anni e nove mesi e 12 anni, un mese e dieci giorni, per tentato omicidio, associazione mafiosa ed estorsione, reati commessi per conto del clan Pesce di Rosarno (Reggio Calabria).
L’inchiesta – spiega Ranucci in un’intervista a Il Romanista – secondo la Procura la data fondamentale è il 21 aprile 2013: quel giorno si gioca Juventus-Milan. Nella curva juventina spunta uno striscione: “I gobbi”. Dietro ci sono Saverio e Rocco Dominello, padre e figlio, è il giorno in cui la ‘ndrangheta entra nella curva bianconera”.
IL SUICIDIO MISTERIOSO – “Racconteremo il suicidio misterioso di Raffaello Bucci – prosegue Ranucci – anello di congiunzione tra società, tifosi e forze dell’ordine. Pensava di essere anche lui sotto indagine. Nelle ore precedenti al suicidio ci sono state dinamiche impressionanti, che abbiamo raccolto tramite testimonianze. Mostreremo documenti e intercettazioni che riguardano i dirigenti della Juventus”. Bucci lavorava in una società che forniva consulenze alla Juve ma, allo stesso tempo, usufruiva di alcuni vantaggi come quello di avere a disposizione un Suv della Juve.
Fondatore del gruppo “Bravi Ragazzi”, Puntorno conferma, come è già stato accertato da indagini recenti, che è la Juve a mettere a disposizione i biglietti (“E’ una cosa normale, è sempre stato così”) e spiega: “Siamo 6-700 persone, non tutte di Torino”. Tifosi che acquistano i biglietti non attraverso le normali procedure bensì per mano dei loro capi ultras che, per lucrare, li rivendono a prezzi maggiorati.
Sull’inchiesta è intervenuto, con articoli minuziosi, anche il quotidiano “La verità” diretto da Maurizio Belpietro. Secondo il giornalista Gigi Moncalvo l’addio di Marotta sarebbe da collegare in una logica di poteri interni tra gli Agnelli e gli Elkann, con i primi ancora legati alla vecchi dirigenza dello scandalo calciopoli (Moggi e Giraudo).
Le dimissioni annunciate in diretta tv da Marotta subito dopo Juve-Napoli dello scorso 29 settembre non sono piaciute alla dirigenza bianconera. Marotta, legato agli Elkann, avrebbe colto di sorpresa tutti e in special modo Claudio Albanese, direttore della comunicazione del club e fedelissimo di Andrea Agnelli. Albanese sarebbe stato indicato da Giraudo perché “capace di influenzare i mezzi di comunicazione e informazione”.
“Il dirigente – scrive Moncalvo – ha sbagliato nel voler anticipare tutti con il suo annuncio. Ha scavalcato persino Claudio Albanese, l’uomo comunicazione di Agnelli, colui che ha creato problemi a Maurizio Pistocchi a Mediaset, ha fatto tramontare Paolo Ziliani, ha chiesto invano la cacciata di Paolo Liguori. E soprattutto ha preteso Giuseppe Cruciani nelle trasmissioni sportive”.
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