I Di Biasi dei Quartieri dietro l’agguato fallito contro Ciro Lepre, boss del Cavone

Doveva morire Ciro Lepre boss dell’omonimo clan egemone nel quartiere Cavone. I killer avrebbero dovuto ucciderlo proprio in quel reticolo di strade a ridosso di via Toledo e che confinano con i Quartieri Spagnoli. ‘o Sceriff non sarebbe dovuto sopravvivere quel giorno del 2005, perché la sua morte avrebbe dato una svolta gli equilibri criminali nel centro storico di Napoli.

Ciro Lepre è stato arrestato nel 2012 e sta finendo di scontare una pena di 12 anni presso il carcere di Torino. Il capo clan è però malato da tempo e a maggio del 2016 è stato ricoverato d’urgenza a causa di un’ischemia cardiaca. Le sue condizioni critiche di salute hanno costretto il Tribunale a trasferirlo in una clinica specialistica di Pavia. Secondo gli inquirenti il tentativo di agguato nei confronti de ‘o Sceriff sarebbe stato ordinato dai Misso della Sanità. Per gli investigatori si sarebbe trattato di un attacco a quelli che sarebbero dovuti essere alleati del clan Torino, all’epoca nemici proprio dei Misso.

Ma come riportato da Il Roma, la realtà delle cose sarebbe completamente diversa. A volere la morte di Ciro Lepre sarebbero stati i Di Biasi, all’epoca nemici dei Mariano contro i quali era in corso una sanguinosa faida. I Faiano attaccando i Lepre, alleati dei Picuozzi, avrebbero inferto indirettamente un grave colpo ai loro acerrimi avversari. Queste rivelazioni sono state fornite da alcuni collaboratori di giustizia che pentendosi hanno permesso di accelerare alcune indagini di camorra.