Non è ritenuto appartenente alla criminalità organizzata Francesco Pio Maimone, il 19enne gravemente ferito e morto poi in ospedale la scorsa notte a Napoli. Secondo le prime risultanze investigative della Squadra Mobile di Napoli, coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, il giovane sarebbe rimasto coinvolto – ma non è ancora chiaro in che modo – in un litigio tra giovanissimi per futili motivi, forse scoppiato per uno sguardo di troppo.
I colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi davanti a un noto chioschetto della zona di Mergellina. Ed hanno colpito al petto il 19enne. Non è comunque esclusa la pista dell’errore e che quindi Maimone sia una vittima innocente. Di seguito le parole, riportate da Internapoli, di Monica D’Angelo ‘seconda mamma’ del giovane.
“Era un bravissimo ragazzo, stava imparando a fare il pizzaiolo e progettava di aprire una rosticceria insieme alla sorella. Non c’è stata nessuna lite. Siamo sconvolti, Checco era un bravissimo ragazzo. Aveva finito di lavorare in pizzeria ed era uscito con gli amici.
Stava mangiando le noccioline quando ha sentito gli spari. Un proiettile lo ha colpito in petto ed è morto. Lui non c’entra niente con la faida di Pianura. Era un grande lavoratore, il suo progetto era quello di aprire una rosticceria a Cappella Cangiani“.
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