Napoli, la gente impazzisce ed è corsa alle scorte di cibo e alle pillole di iodio. Molte persone stanno cercando di mettere in atto una profilassi fai-da-te in cui cercano di rimediare ai rischi di razione assumendo queste pillole.
La paura di una guerra nucleare, provocata dalla Russia dopo aver invaso l’Ucraina, si ripercuote su tutti e ognuno cerca di rimediare come può. E’ così che si sviluppano rapidamente l e”fake news”. Si tratta proprio di fake in quanto gli esperi spiegano che nessuna pillola di iodio può prevenire problemi di salute qualora dovesse esserci un incidente nucleare.
Come riporta il Mattino nell’edizione odierna: Vincenzo Santagada, presidente dell’ordine dei Farmacisti di Napoli e assessore comunale alla Salute, ha spiegato: “C’è un boom di richieste di informazioni ma senza alcun incidente di natura nucleare e per l’attuale stato dei fatti, va assolutamente evitata l’assunzione di questi farmaci”.
Ci pensa l’esperto, secondo quanto riporta Leggo, Andrea Mandelli, presidente Fofi, a chiarire: “Da parte delle Autorità competenti non vi è alcuna indicazione all’approvvigionamento di iodio per un’eventuale minaccia nucleare. Pertanto, la richiesta di medicinali a base di questa sostanza è del tutto ingiustificata. L’uso indiscriminato e inconsapevole di questi prodotti è da sconsigliare – spiega – sia a scopo preventivo, per il quale non vi sono evidenze di efficacia, sia per finalità terapeutiche. L’assunzione di farmaci a base di iodio, come per tutti i medicinali, deve avvenire esclusivamente su indicazione e sotto la supervisione del personale sanitario, e in base agli indirizzi delle autorità sanitarie competenti”.
Ma come mai la paura? In Italia, con esattezza in Veneto, c’è una vicinanza alla centrale nucleare della Slovenia. Luca Zaia, è intervenuto a riguardo: “Il nostro piano per di un’eventuale esplosione nucleare parla di pericolo in caso di distanza di 200 chilometri da una centrale. Per il Veneto interessa solo le province di Belluno, Treviso e Venezia. I nostri clinici dicono che non è un problema che ci tocca da vicino. Bisogna evitare la ‘corsa’ alle pasticche di iodio. La profilassi ha il principio della spugna: se la tiroide è piena di iodio, quello radioattivo non trova posto. Ma stiamo parlando di un effetto che si coglie sotto i 40 anni, con un’assunzione che va fatta entro due ore da un’eventuale emissione nucleare, e a meno di 200 chilometri”.
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