E’ lunga l’ordinanza del gip del tribunale di Torre Annunziata, Fernanda Iannone, con la quale è stato convalidato il fermo nei confronti di Adalgisa Gamba, la donna accusata di aver annegato e ucciso il figlioletto di 2 anni a mare.
Dal documento emergerebbe la descrizione di una donna che non accettava il figlio. Scenario confermato anche dal marito della donna, padre del piccolo, che agli inquirenti avrebbe detto come la donna definiva ‘brutto’ il loro bambino. E ancora da una chat Whatsapp emerge un particolare agghiacciante, quando il bambino piangeva la donna scriveva: “O vogliamo farlo schiattare e magari si toglie il vizio”.
Il rifiuto della donna sarebbe riconducibile alla sua convinzione che il bambino fosse affetto da autismo: “La paura dell’autismo era diventata un’ossessione“. Una convinzione frutto di una “diagnosi fai-da-te” fatta “via Google“. Per il gip la furia omicida della donna sarebbe partita da una non accettazione del figlio ancor prima che nascesse: “Fonte di dolore sin da prima della sua nascita, essendo egli stato fautore di una gravidanza difficile, di un parto dolorosissimo, di un definitivo allontanamento del marito, nonche’ protagonista di un quotidiano ingestibile”.
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