Questa notte è morto nell’ospedale San Giuliano di Giugliano Salvatore Petrillo. Il 29enne, secondo gli inquirenti, era l’obiettivo dei killer che nella serata di martedì hanno sparato all’impazzata all’interno del Roxy Bar di Arzano, in via Silone.
Nell’agguato sono rimaste ferite anche due persone estranee al mondo della criminalità organizzata. Petrillo, già noto alle forze dell’ordine, era il nipote del boss Pietro Cristiano, ritenuto uno dei fondatori del temibile clan 167. Quest’ultimo recentemente aveva sfilato in Ferrari per le vie di Arzano in occasione della comunione del nipote nonostante fosse agli arresti domiciliari.
Petrillo era rimasto ferito gravemente nell’agguato e dopo tre giorni di agonia è deceduto presso l’ospedale nel quale era ricoverato dal giorno della sparatoria. Continuano le indagini dei carabinieri della compagnia di Casoria e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna per risalire ai responsabili dell’agguato.
Il titolare del Roxy Bar nei giorni precedenti all’agguato aveva raccontato quei terribili attimi vissuti: “Io e mia moglie – racconta Armando – eravamo dietro al bancone e appena abbiamo sentito i primi due spari ci siamo buttati a terra. L’ho tirata giù io. Sono stati alcuni interminabili momenti fin quando abbiamo capito che i sicari se n’erano andati. Quando ci siamo rialzati c’era sangue ovunque. Uno dei feriti era mio zio stava prendendo un caffè mentre parlava con mia moglie”.
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